Negli emendamenti alla manovra approvati in commissione Bilancio alla Camera si inserisce anche una nuova dose di flessibilità nella centralizzazione degli acquisti. Il primo correttivo serve a evitare il rischio di paralisi dei servizi che era stato evocato dopo il passaggio della manovra alla Camera, e permette ai diretti interessati di dribblare l’obiettivo di risparmio del 50% per quelle spese informatiche che alimentano l’infrastruttura telematica “interna”, ma sono indispensabili a garantire i servizi.
Per tutte le altre Pubbliche amministrazioni, invece, scende dal 10 al 3% il risparmio da raggiungere quando si vuole acquistare carburanti, energia elettrica e gas per il riscaldamento fuori dalle convenzioni Consip. La soglia minima del 10%, invece, rimane per gli acquisti relativi alla telefonia fissa e mobile.
Con un nuovo comma 278-bis, poi, si estende anche ai contratti con le centrali uniche il meccanismo del «riequilibrio» dei prezzi nelle forniture continue o periodiche. Il riequilibrio serve ad aggiornare i prezzi quando cambiano rispetto al momento della stipula del contratto, e potrà scattare quando la variazione del prezzo superi il 10% e sia tale da «alterare significativamente» l’equilibrio originario del contratto. A controllare che si verifichi questa condizione sarà l’Antitrust.
Per oliare la macchina degli acquisti centralizzati, che rimane al centro di continui tira e molla in ogni manovra, si permette poi alle Regioni di assumere personale per far funzionare i propri soggetti aggregatori. Sempre in fatto di organici, un altro emendamento apre alla stabilizzazione dei precari nelle Regioni che non si trovassero in eccedenza di personale al 31 dicembre 2012.
Alla Sicilia arrivano altri 20 milioni per garantire la mobilità aerea con il continente, mentre a Venezia, Chioggia e Cavallino-Treporti arrivano 10 milioni in nome della salvaguardia della Laguna.
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