L’acconto Irpef dovuto entro mercoledì 30 novembre ammonterà all’82% anziché al 99%. La differenza sarà versata a giugno del 2012. È quanto stabilisce il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – firmato il 21 novembre 2011 e in corso di pubblicazione – che prevede, fra l’altro, il differimento del versamento di 17 punti percentuali dell’acconto Irpef dovuto per il periodo d’imposta 2011. Lo ha reso noto ieri il Dipartimento delle finanze. Ai contribuenti che hanno già effettuato il pagamento dell’acconto nella misura del 99% spetta un credito d’imposta pari alla differenza pagata in eccesso, da utilizzare in compensazione con il modello F24. Per coloro che si sono avvalsi dell’assistenza fiscale, i sostituti d’imposta tratterranno l’acconto applicando la nuova percentuale dell’82%. Qualora sia stato già effettuato il pagamento dello stipendio o della pensione senza considerare tale riduzione, i sostituti d’imposta provvederanno a restituire nella retribuzione erogata nel mese di dicembre le maggiori somme trattenute. Nel caso in cui i sostituti d’imposta non siano in grado di riconoscere la riduzione dell’acconto sulle retribuzioni erogate nel mese di dicembre 2011, gli stessi dovranno comunque restituire le maggiori somme trattenute nella retribuzione successiva. La riduzione di 17 punti percentuali dell’acconto Irpef dovuto per il periodo d’imposta 2011 vale oltre 3 miliardi di euro. Il differimento del 17% dell’acconto Irpef a giugno 2012 che riduce il pagamento da parte dei contribuenti dovuto entro mercoledì prossimo all’82% (anziché al 99%), “è stato emanato in attuazione di quanto disposto dall’articolo 55 della Legge di stabilità. Tale ultima disposizione – si legge in una nota del Tesoro – interviene sugli effetti finanziari della manovra n. 78 del 2010 portando a 3.050 milioni di euro le minori entrate previste nel bilancio dello Stato per effetto dello slittamento al 2012 di parte dell’acconto Irpef”. La riduzione dell’acconto Irpef, conclude la nota, ha “come conseguenza indiretta la temporanea maggiore disponibilità di risorse da parte dei contribuenti”.
LE REAZIONI
Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) accoglie con favore la riduzione. Per Rete Imprese Italia: “si tratta di una decisione molto importante che, oltre a consentire maggiore disponibilità finanziaria ai contribuenti Irpef in un momento di estrema difficoltà, permette alle numerose imprese personali, la cui situazione economica è peggiorata nel corso del 2011, di non anticipare tributi che potrebbero risultare non dovuti”. “II risparmio sull’acconto Irpef di novembre è sufficiente per coprire le spese della tavola a Natale per la quale gli italiani spenderanno poco meno di 3 miliardi di euro per pranzi, cenoni di Natale, Vigilia e Santo Stefano”. È quanto stima la Coldiretti. “Una decisione che – sottolinea in una nota – assicura una maggiore disponibilità finanziaria per imprese e cittadini in un momento di difficoltà economica, anche in vista del Natale”. E secondo una stima della Cgia di Mestre, la riduzione dell’acconto Irpef 2011 dal 99 all’82% riguarderà poco più di 7,2 milioni di contribuenti. La platea degli interessati interesserà gli imprenditori, i lavoratori autonomi, coloro che hanno un reddito da partecipazione in una società, chi percepisce un affitto, oppure quei lavoratori dipendenti o pensionati che percepiscono altri redditi (ad esempio una collaborazione occasionale). Secondo l’elaborazione della Cgia, il risparmio medio per ciascun contribuente Irpef interessato da questa misura sarà di 404 euro. Per quasi 4 milioni di soggetti potenzialmente interessati dalla riduzione dell’acconto Irpef, il risparmio oscillerà tra i 100 e i 200 euro.
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