A Sorrento un’imposta per i turisti

Campania. Il Comune studia una tassa che produrrà un gettito da un milione

Il Sole 24 Ore Sud
12 Ottobre 2011
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 Coi tempi che corrono avere la possibilità di contare su un budget annuo di circa un milione da investire per iniziative di sicurezza, cultura e decoro urbano è un sogno per qualsiasi amministrazione comunale. A Sorrento, terra di antica vocazione turistica, hanno deciso di non limitarsi a sognare: recuperare quella cifra è possibile, intervenendo sulla leva fiscale: da aprile 2012 debutterà infatti l’imposta di soggiorno il cui ricavato servirà a potenziare servizi per chi nel centro della penisola vive o trascorre le ferie. «Una scelta sofferta – spiega l’assessore al Bilancio Michele Bernardo – che abbiamo voluto condividere con le rappresentanze di categoria, albergatori in primis. Alla fine hanno riconosciuto che non c’erano alternative per mantenere inalterata la qualità della vita in città». L’antefatto è ovviamente rappresentato dalle ultime manovre finanziarie che hanno ridotto all’osso i trasferimenti agli enti locali, dando loro la possibilità di recuperare liquidità attraverso formule fiscali “creative”. A Sorrento c’è una giunta di centrodestra «ma i tagli subiti – mette in chiaro l’assessore Bernardo – fanno male a tutti, a prescindere dal colore politico. E così ci siamo messi a studiare che tipo di declinazione l’imposta di scopo poteva avere sul nostro territorio». Il progetto è in corso di definizione prima di venire approvato. In ogni caso, dovrebbe trattarsi di «un’imposta variabile, da un minimo di un euro – precisa Bernardo – a un massimo di due euro a notte di permanenza presso struttura alberghiera, fittacamere o bed and breakfast del territorio». La differenza la faranno le “stelle” dell’esercizio ricettivo. «Il periodo di tassazione – continua l’assessore – dovrebbe andare dal primo aprile al 31 ottobre, così da incentivare gli arrivi nei mesi meno affollati». Previste anche esenzioni per gli under 18 e gli over 65. Ma quanto dovrebbe portare nelle casse dell’ente la nuova imposta? «Le simulazioni – risponde Bernardo – effettuate sui dati delle presenze della scorsa stagione turistica fanno riferimento a una cifra che dovrebbe oscillare tra gli 800mila e i 900mila euro l’anno. Soldi che reinvestiremo per garantire maggiore sicurezza, il decoro urbano e una programmazione di eventi culturali ancora più ricca». Adesso si procede con un calendario fitto di riunioni con gli albergatori, prima di approdare a un regolamento definitivo da portare in giunta per il varo. «Fondamentale – conclude – che su ogni passaggio della norma ci sia la piena condivisione con le categorie interessate».

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