NAPOLI – Tra quindici giorni sarà ballottaggio tra Gianni Lettieri (Pdl) e Luigi De Magistris (Idv). Ma questa tornata elettorale ha detto molte altre cose. E cioè che crolla il Pd sotto il peso di una voglia di discontinuità generata dalla figuraccia delle primarie e, in quota parte, per le responsabilità nell’emergenza rifiuti. Che, nonostante la conquista di un ballottaggio dopo quattro consultazioni perse al primo turno, non vince come avrebbe potuto e dovuto neppure il Pdl. E che tra i due litiganti il terzo gode. In questo caso il terzo gaudente è a sorpresa il candidato dell’Idv, evidentemente scelto da parte dei napoletani come il volto nuovo della politica capace di assicurare l’auspicato cambiamento nella guida della città. Questo l’esito che esce dalle urne per il rinnovo dell’amministrazione cittadina a Napoli, una tornata che ha consacrato il capoluogo campano come quello in cui si è segnato il più alto tasso di astensionismo (l’affluenza si è attestata solo al 60% degli aventi diritto contro il 66% delle precedenti amministrative) in Italia. Sta di fatto che tra quindici giorni, per conquistare la poltrona di primo cittadino di Napoli si sfideranno appunto Lettieri, che ha raggiunto quota 38% dei voti, e De Magistris cui è andato il 26% di voti. Percentuali suscettibili di cambiamento visto che al momento in cui andiamo in stampa sono state chiuse le operazioni di spoglio in 403 sezioni su 886. Per il candidato del Pd Mario Morcone solo un 20% di preferenze. Significativo risultato invece per Raimondo Pasquino del Terzo Polo (9,59%) che si proietta così come ago della bilancia. Per quanto riguarda le liste in campo, quelle coagulate intorno al Pdl si attestano al 42% contro un 23% del centrosinistra. Il Terzo Polo va al 11% e l’Idv al 16,56 per cento.
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