In data 27 gennaio 2025, si sono concluse le procedure di controllo e l’ARAN, insieme alle parti sindacali, ha sottoscritto in via definitiva il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il triennio 2022-2024 delle Funzioni Centrali, coinvolgendo circa 195mila dipendenti tra ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici.
Dal giorno successivo alla firma, il contratto entra ufficialmente in vigore, introducendo miglioramenti economici e normativi. Tra le principali novità, figurano un aumento retributivo medio di 165 euro mensili per tredici mensilità, con circa mille euro di arretrati fino a dicembre 2024, e la sperimentazione della settimana lavorativa compressa in quattro giorni, per favorire un migliore equilibrio tra vita lavorativa e privata. Importanti aggiornamenti riguardano anche il lavoro agile, con regole uniformi per i buoni pasto e maggiore flessibilità per le giornate da remoto, in particolare per chi ha esigenze di cura familiare o salute.
Valorizzazione dei lavoratori senior
Il contratto introduce inoltre norme per valorizzare i lavoratori senior con iniziative di mentoring, favorendo lo scambio intergenerazionale di competenze, specialmente in ambito digitale e sui social media. Per i dipendenti over 60, vengono garantite due ore annue aggiuntive di permesso per visite mediche. Via libera anche ad interventi volti a agevolare l’attuazione del nuovo sistema di classificazione del personale. Sul punto si segnala, ad esempio, il rafforzamento del sistema di incarichi di posizione organizzativa e professionale, volto a valorizzare le competenze professionali dei lavoratori ed allo stesso tempo prevede un riconoscimento stabile a coloro cui per almeno 8 anni sia stato affidato un incarico di posizione organizzativa.
>> IL COMUNICATO INTEGRALE DELL’ARAN.
Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha espresso grande soddisfazione per l’accordo, definendolo un passo significativo per la riforma della Pubblica Amministrazione e il benessere dei lavoratori. Ha infine annunciato la convocazione di un tavolo con i sindacati per discutere il rinnovo del contratto per il triennio 2025-2027, consolidando l’impegno del governo verso politiche contrattuali innovative.
>> SCARICA IL TESTO DEL CCNL FUNZIONI CENTRALI 2022-2024
>> PER APPROFONDIRE:
– CCNL Funzioni Centrali: Cgil, Uil e Usb non firmatarie della contrattazione integrativa;
– Firmata l’ipotesi di CCNL Funzioni Centrali: novità per i 194mila statali;
– CCNL Comparto Funzioni Centrali: Governo e ARAN rottura nelle trattative sindacali.
Tutte le novità in sintesi
Gli elementi maggiormente caratterizzanti si riassumono in:
a) interventi volti a agevolare l’attuazione del nuovo sistema di classificazione del personale. Sul punto si segnala, ad esempio, il rafforzamento del sistema di incarichi di posizione organizzativa e professionale, volto a valorizzare le competenze professionali dei lavoratori ed allo stesso tempo prevede un riconoscimento stabile a coloro cui per almeno 8 anni sia stato affidato un incarico di posizione organizzativa;
b) miglioramenti nella regolamentazione del lavoro a distanza anche mediante un possibile ampliamento delle giornate svolte in tale modalità per i lavoratori che abbiano particolari esigenze di salute o necessità di assistere familiari disabili;
c) possibilità di erogazione del buono pasto anche nelle giornate di lavoro svolte in modalità agile;
d) un ulteriore sviluppo degli istituti di partecipazione sindacale, quale segnale della volontà delle parti di mantenere un dialogo costruttivo e collaborativo tra Amministrazioni e Organizzazioni sindacali;
e) possibilità, in via sperimentale e garantendo comunque qualità e livello dei servizi resi all’utenza, di poter articolare l’orario di lavoro di 36 ore settimanali su quattro giorni, previa adesione volontaria da parte dei lavoratori;
e) rivisitazione di alcuni istituti normo-economici previsti dal precedente CCNL, che ha portato all’ampliamento delle ore di permesso per espletamento di visite, terapie o prestazioni diagnostiche, ai dipendenti con più di 60 anni di età;
f) previsione, in linea con gli indirizzi normativi europei e nazionali, di una nuova clausola sull’ “Age management”, con l’introduzione di strumenti organizzativi atti a valorizzare i punti di forza delle diverse generazioni presenti nelle amministrazioni, affrontare l’invecchiamento della forza lavoro, gestire il prolungamento della vita lavorativa e promuovere le pari opportunità fra lavoratori di diverse fasce di età.
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