Confermato il sistema di classificazione e la disciplina degli incarichi di EQ

I punti principali dell’atto di indirizzo emesso dai comitati di settore ai fini dell’avvio delle trattative per il CCNL Funzioni Locali (triennio 2022-2024)

Italia Oggi
16 Maggio 2024
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da Italia Oggi

Confermare il sistema di classificazione e la disciplina degli incarichi di Elevata qualificazione. Sono questi i punti principali dell’atto di indirizzo emesso dai comitati di settore ai fini dell’avvio delle trattative per il contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Funzioni Locali del triennio 2022-2024. La conferma del sistema di classificazione coinvolgerà i criteri di definizione dei profili professionali, di conferimento e revoca degli incarichi di elevata qualificazione, ed il nuovo sistema delle progressioni economiche.
Per quanto riguarda le Elevate Qualificazioni, l’atto di indirizzo cerca di ampliare i finanziamenti delle retribuzioni di posizione e risultato. Si prevede che il CCNL stabilirà la possibilità di utilizzare “i risparmi conseguenti all’utilizzo parziale delle risorse disponibili a legislazione vigente per le assunzioni di personale a tempo indeterminato”, da ridurre contestualmente del corrispondente valore finanziario. Tale finanziamento sarà però limitato “alla differenza tra l’importo maggiore delle retribuzioni di posizione relative alle posizioni di EQ istituite presso ciascun ente alla data del 1°aprile 2023 e l’eventuale maggiore valore delle medesime retribuzioni stabilito dal nuovo CCNL in aggiornamento di quanto attualmente definito dall’articolo 17 del CCNL triennio 2019-2021, che non potrà comunque superare l’importo di 22.000 euro”. Inoltre, l’atto precisa che i titolari di Eq potranno coordinare altri dipendenti dell’area Funzionari, pur ribadendo l’unicità della medesima area: il che conferma che gli incarichi di Eq non implicano l’ascesa ad un più elevato inquadramento. Sezione personale educativo e scolastico. Resta anche nel nuovo CCNL il problema della sotto qualificazione del personale educativo: il nuovo profilo richiedere laurea ed inquadramento nell’area Funzionari, ma sono tantissimi i dipendenti privi di laurea.

L’atto di indirizzo assegna al CCNL la possibilità creare uno specifico profilo temporaneo nell’ambito dell’Area degli istruttori, ove collocare il personale educativo privo del titolo di studio richiesto per l’inquadramento nell’area dei funzionari e delle elevate qualificazioni. L’atto di indirizzo prende atto della forte riduzione dei dipendenti del comparto, scesi dalle 467.397 unità censite in occasione del rinnovo 2016-2018, alle attuali 403.633 unità. L’intento è rendere maggiormente appetibile il lavoro negli enti locali, introducendo istituti innovativi del trattamento economico, impiegando tutti i margini utili. Allo scopo, anche il welfare integrativo potrà assumere un ruolo fondamentale, comparabile al settore privato. Sul piano delle relazioni sindacali, l’atto di indirizzo evidenzia l’inibizione alla contrattazione decentrata delle materie riguardanti l’organizzazione degli uffici, le misure inerenti alla gestione del lavoro, l’articolazione dell’orario di lavoro (comprese turnazione e reperibilità) l’organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici, i sistemi di valutazione, i poteri di delega dirigenziale, il sistema della formazione per tutti gli aspetti non direttamente connessi al rapporto di lavoro, gli aspetti organizzativi del lavoro e la destinazione delle risorse del salario accessorio connesse agli istituti di cui sopra. Piuttosto, la contrattazione dovrà curarsi della valorizzazione del sistema di valutazione e di incentivazione dei dipendenti.

Di rilievo è anche l’indicazione di elaborare un “testo consolidato” del CCNL, per coordinare le troppe norme contrattuali stratificate nel tempo, che rendono attualmente difficile reperire tutte le clausole in vigore. “L’atto d’indirizzo varato dal Comitato di settore conferma le insidie legate alla carenza di risorse economiche a disposizione per il rinnovo del CCNL del Comparto Funzioni locali. Risorse che non coprono neanche lontanamente l’inflazione registrata nel triennio di riferimento, appena aggiornata dall’Istat, in un comparto che ha la media retributiva più bassa nel pubblico impiego”, ha commentato la segretaria nazionale Fp Cgil, Tatiana Cazzaniga. “Alla scarsità delle risorse si aggiunge la scelta da parte del Comitato di Settore di depotenziare la contrattazione decentrata, sottraendo al confronto tutte le materie organizzative comprese le ricadute sulle lavoratrici e i lavoratori e la contrattazione di indennità quali quelle relative ai turnie reperibilità. Oltre a ciò si chiede di creare un profilo temporaneo per sottoinquadrare educatrici e insegnanti, richiesta per noi inaccettabile perché non ci sono educatrici di serie A e di serie B. Più che un atto di indirizzo sembra una dichiarazione di guerra”.

* Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi del 16 maggio 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)

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