Il disegno di legge mira a integrare l’intelligenza artificiale (IA) nei diversi settori della società italiana, assicurando il rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà secondo l’ordinamento italiano ed europeo. I principi di trasparenza, sicurezza, non discriminazione, e parità di genere sono posti alla base dello sviluppo e dell’applicazione dei sistemi di IA, insieme alla salvaguardia della vita democratica e alla prevenzione di danni.
Il disegno di legge sull’intelligenza artificiale (IA)
Come si può leggere nel comunicato relativo proprio al Cdm n. 78, “il disegno di legge individua criteri regolatori capaci di riequilibrare il rapporto tra le opportunità che offrono le nuove tecnologie e i rischi legati al loro uso improprio, al loro sottoutilizzo o al loro impiego dannoso. Inoltre, introduce norme di principio e disposizioni di settore che, da un lato, promuovano l’utilizzo delle nuove tecnologie per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e della coesione sociale e, dall’altro, forniscano soluzioni per la gestione del rischio fondate su una visione antropocentrica. In quest’ottica, il disegno di legge non si sovrappone al Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale approvato lo scorso 13 marzo dal Parlamento Europeo, di prossima emanazione, ma ne accompagna il quadro regolatorio in quegli spazi propri del diritto interno, tenuto conto che il regolamento è impostato su un’architettura di rischi connessi all’uso della intelligenza artificiale (IA)”.
“Le norme – prosegue il comunicato del Consiglio di ministri – intervengono in cinque ambiti: la strategia nazionale, le autorità nazionali, le azioni di promozione, la tutela del diritto di autore, le sanzioni penali. Si prevede, inoltre, una delega al governo per adeguare l’ordinamento nazionale al Regolamento UE in materie come l’alfabetizzazione dei cittadini in materia di IA (sia nei percorsi scolastici che in quelli universitari) e la formazione da parte degli ordini professionali per professionisti e operatori. La delega riguarda anche il riordino in materia penale per adeguare reati e sanzioni all’uso illecito dei sistemi di IA”.
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Settori Produttivi e Innovazione Economica
Il governo prevede una promozione attiva dell’IA nei settori produttivi, puntando a migliorare la produttività e a stimolare nuove attività economiche. Importante è il rispetto della concorrenza e la valorizzazione dei dati di alta qualità. Le piattaforme di e-procurement delle amministrazioni pubbliche saranno orientate verso questa innovazione, garantendo l’integrazione dell’IA senza compromettere i principi di libertà e pluralismo.
Sanità e Accessibilità
Nel settore sanitario, il disegno di legge garantisce che l’IA non limiti l’accesso alle cure o discrimini i pazienti, mantenendo la decisione medica umana al centro del processo di cura. Si incentiva l’uso dell’IA per migliorare l’accessibilità e la qualità della vita delle persone con disabilità, stabilendo anche una piattaforma di IA per supportare l’assistenza territoriale e la gestione del fascicolo sanitario elettronico.
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Lavoro e Pubblica Amministrazione
L’impiego dell’IA nel mondo del lavoro dovrà rispettare il principio antropocentrico, migliorando le condizioni lavorative senza discriminazioni. Si istituirà un Osservatorio presso il Ministero del Lavoro per monitorare l’adozione dell’IA. Nell’ambito della Pubblica Amministrazione, l’IA sarà regolata per assicurare efficienza e responsabilità umana, mentre nell’amministrazione della giustizia il suo utilizzo sarà limitato a funzioni strumentali e di supporto, con la decisione finale sempre riservata al magistrato.
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Sicurezza e Cybersicurezza
Le attività di IA legate alla sicurezza nazionale e alla cybersicurezza sono escluse dall’applicazione del provvedimento, indicando un settore in cui l’IA potrà essere utilizzata per rafforzare le capacità del Paese in questi ambiti critici. L’ACN (Autorità per la Cybersicurezza Nazionale) avrà il compito di sviluppare iniziative per valorizzare l’IA come risorsa strategica nella cybersicurezza nazionale.
Strategia e Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale
Viene introdotta inoltre una Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, il documento che garantisce la collaborazione tra pubblico e privato, coordinando le azioni della pubblica amministrazione in materia e le misure e gli incentivi economici rivolti allo sviluppo imprenditoriale ed industriale. I risultati del monitoraggio vengono trasmessi annualmente alle Camere.
Si istituiscono le Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale, disponendo l’affidamento all’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) del compito di garantire l’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di AI.
AgID e ACN, ciascuna per quanto di rispettiva competenza, assicurano l’istituzione e la gestione congiunta di spazi di sperimentazione finalizzati alla realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale conformi alla normativa nazionale e dell’Unione europea.
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