Il caso
Il procedimento trae origine dal ricorso presentato da un assistente capo coordinatore della Polizia di Stato dinanzi al TAR del Friuli Venezia Giulia per l’annullamento del decreto del Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza con cui gli era stata applicata la deplorazione, emessa nei suoi confronti ai sensi dell’art. 5 del d.P.R. 737/1981 in conseguenza di un video diffuso su Whatsapp.
I rilievi dei giudici
I giudici evidenziano che “le norme relative al procedimento disciplinare sono necessariamente comprensive di diverse ipotesi e, pertanto, spetta all’amministrazione, in sede di formazione del provvedimento sanzionatorio, stabilire il rapporto tra l’infrazione e il fatto, il quale assume rilevanza disciplinare in base ad un apprezzamento di larga discrezionalità”.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento