I segretari comunali e provinciali contrari all’emendamento “Salva Piccoli Comuni”

Secondo i sindacati di categoria “altre sono le strade da percorrere per risolvere la problematica della carenza di personale”

26 Gennaio 2023
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L’emendamento denominato “Salva Piccoli Comuni” non convince le organizzazioni sindacali che rappresentano i segretari comunali e provinciali.
Unione Nazionale Segretari comunali e provinciali (UNSCP), le organizzazioni FP CGIL, CISL FP E UIL FPL, in un comunicato congiunto, hanno espresso “ferma contrarietà all’emendamento presentato nel corso del procedimento di conversione del d.l. 29 dicembre 2022, n. 198 (cd. Milleproroghe, ora in fase di conversione)”.

>> IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO DELLE SIGLE SINDACALI.

L’emendamento al Milleproroghe

Tale emendamento, secondo le organizzazioni, “ha la finalità di consentire l’immediata iscrizione nell’albo dei segretari comunali e provinciali dei vicesegretari comunali che abbiano svolto tale funzione presso gli Enti locali per almeno tre anni. E tale iscrizione avverrebbe, per il solo fatto di aver svolto le funzioni di vicesegretario, in totale dispregio del percorso concorsuale previsto dal legislatore per garantire alle autonomie locali la presenza nei suoi organici di una figura apicale altamente qualificata”. In sintesi, secondo i sindacati di categoria, la scelta del legislatore, oltre ad apparire innanzitutto lesiva del principio costituzionale della concorsualità, rappresenta anche un pericolo per l’alta professionalità che la figura del segretario riveste negli Enti e una netta contraddizione nel percorso avviato dal legislatore per garantire al più presto le assunzioni necessarie a rimpinguare i ruoli dell’albo e a coprire le troppe sedi prive della stessa.

Il tema del PNRR

“Sorvolando sugli evidenti profili di incostituzionalità della proposta emendativa, anche per l’evidente estraneità della materia al decreto-legge oggetto di conversione, sui quali non si dubita sarà posta l’attenzione dei competenti uffici legislativi del Senato – prosegue il comunicato – le scriventi organizzazioni sindacali esprimono forte contrarietà alla proposta anche in considerazione della recente evoluzione legislativa che vede puntare, finalmente e con forza, sui segretari comunali e provinciali. Nella Legge di Bilancio 2023, infatti, con l’espressa finalità di assicurare la piena funzionalità e capacità amministrativa dei comuni nell’attuazione degli interventi e nella realizzazione degli obiettivi previsti dal PNRR, è stato previsto che i piccoli comuni possano utilizzare le risorse del fondo PNRR per le assunzioni straordinarie di personale, anche per sostenere gli oneri relativi al trattamento economico del segretario comunale, e sono state definite misure che consentiranno l’iscrizione all’albo dei segretari comunali e provinciali di tutti gli idonei del corso concorso COA2021 in fase di svolgimento“.
“Altre sono le strade da percorrere per risolvere la problematica della carenza dei segretari, tutte già segnalate dalle scriventi organizzazioni sindacali, che riguardano la fase concorsuale e i limiti alla spesa di personale degli Enti locali” conclude il comunicato stampa.

>> IL NOSTRO FOCUS SUI SEGRETARI COMUNALI.

La redazione degli atti amministrativi del Comune

<p>La stesura di un atto amministrativo è operazione assai complessa e mai banale, né meccanica o ottusamente ripetitiva, ma che richiede la profonda conoscenza delle novità normative intervenute e della tecnica redazionale: né essa può essere disgiunta dallo stretto collegamento con le fondamentali nozioni di base.</p> <p>Non è certamente un mistero, del resto, che la centralità dell’atto amministrativo e delle sue tecniche di redazione – lungi dall’individuazione di concetti teorici, elaborati spesso dalla dottrina sganciandosi dall’autentica realtà quotidiana sottostante – si ricava proprio dalla concreta analisi ordinamentale e dalla verifica della pratica amministrativa.</p> <p>In questo, il volume, giunto alla XIII edizione, prende in considerazione le novità normative intervenute e le mette in stretto collegamento con un impianto e uno strumentario collaudato, caratterizzato da un minuzioso iter descrittivo dei vari elementi formali che compongono un provvedimento, così come delle fasi che conducono alla sua concreta redazione.</p> <p>Accanto ad argomenti per così dire “tradizionali” (ma non per questo privi di insidie sul versante operativo), come gli impegni di spesa c.d. armonizzati, o l’inserimento dei dati personali negli atti (in ossequio alle regole sulla loro tutela e protezione), o anche i microacquisti e gli atti di affidamento diretto, ve ne sono molti altri, come quelli scaturenti dalle nuove competenze e dai poteri dei dirigenti e dei responsabili di procedimento previste dal nuovo CCNL, o dal riparto di compiti dettato dal PIAO; né manca, nel testo, l’analisi delle ripercussioni sul piano pratico dettate dall’introduzione dei nuovi controlli, quali, ad esempio, quelli sugli atti di costituzione delle società partecipate (art. 5, comma 3, del TUSP).</p> <p>L’intento dell’Autore si palesa immutato rispetto alle precedenti edizioni: fornire una guida ragionata alle modalità pratiche di stesura dell’atto, collegando le nozioni teoriche rilevanti sul punto a quelle più strettamente operative.</p> <p>Esso si traduce quindi nell’esposizione minuziosa dei passaggi formali e sostanziali, caratterizzata dalla fusione di elementi teorici e pratici, per giungere a una stesura che renda immune l’atto dai vizi di legittimità di cui troppo spesso è agevole riscontrare, nella pratica, il verificarsi.</p> <p>L’opera è completata da un ricco formulario online che contiene circa 200 modelli predisposti dai più qualificati esperti nelle materie degli enti locali.</p> <p>ACCESSO GRATUITO AL CORSO ONLINE Tecniche di redazione degli atti amministrativi (10 ore di formazione)</p> <p><strong>Tiziano Tessaro</strong><br />Consigliere della Corte dei conti, direttore della rivista “Comuni d’Italia” e del quotidiano online “La Gazzetta degli enti locali”, docente all’Università degli Studi Ca’ Foscari di Venezia, alla Scuola di Specializzazione in Scienze dell’Amministrazione SPISA di Bologna, all’Università degli Studi di Udine e all’Università di Brescia. Docente in corsi di formazione per funzionari delle pubbliche amministrazioni e alla Scuola di Alta formazione della Corte dei conti. Autore di pubblicazioni in materia.</p>

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