Analizzando il grado di partecipazione al bando per il finanziamento di progetti integrati di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici e di quelli soggetti a spopolamento e abbandono, c’è davvero da essere rassicurati sulla capacità degli Enti Locali di contribuire all’impatto positivo del Recovery Plan sul turismo e la cultura del nostro Paese.
Segnaliamo anche il comunicato del Ministero dell’Interno (Dip. Affari Interni e Territoriali), 25 marzo 2022 che contiene tutti le informazioni relative ai “Contributi agli Enti locali per Progetti di rigenerazione urbana Missione 5 Componente 2 – Investimento 2.1 – Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale”.
I Piccoli Comuni italiani, quelli cioè con meno (spesso molto meno) di 5mila abitanti, hanno risposto “presente” a questa prima grande “chiamata” del Piano con cui l’Unione Europea e l’Italia puntano a far ripartire il Paese dopo l’emergenza sociale ed economica prodotta dalla pandemia. La sfida è di quelle da affrontare prendendo un lungo respiro, cosa sempre difficile per Amministrazioni condizionate da risorse asfittiche e orizzonti elettorali limitati, per ripensare lo sviluppo dei nostri borghi con strategie che facciano leva sulla cultura per rilanciare la propria attrattività turistica e, grazie ad essa, dare ossigeno all’economia locale.
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Due, distinte ma integrate, le linee d’azione con cui il PNRR ha lanciato questa sfida ai Comuni: la prima (Linea A) attraverso le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, la seconda (linea B) direttamente.
Alla prima hanno risposto tutti i 21 Enti coinvolti selezionando, a livello territoriale, la migliore proposta di rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio di abbandono o abbandonati. L’obiettivo è cioè quello di sostenere la rinascita di 21 borghi a rischio scomparsa del nostro Paese, uno per regione (due nel Trentino Alto Adige) con progetti ambiziosi, iniziative “faro” capaci di dimostrare che al declino dei nostri Piccoli Comuni esiste un antidoto chiamato cultura, a ciascuno dei quali sono stati assegnati ben 20 milioni di euro.
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