“Mete non Comuni” si prefigge l’obiettivo di mettere in luce le buone pratiche, suggerisce gli strumenti utili per la valorizzazione territoriale e offre una panoramica sulle ultime novità di settore. Lo fa proponendo, ogni quindici giorni, idee, opportunità e metodi con approfondimenti, interviste e podcast.
Perché “Mete non Comuni”?
“Mete non Comuni” si presta a una duplice lettura. Come accade nelle immagini della Gestalt, due profili possono nascondere un calice e un busto di una giovane donna girata può celare il viso corrucciato di un’anziana. Vedi una cosa o l’altra, ma mai entrambe contemporaneamente.
Come nel suo corrispettivo iconografico, anche in questa manciata di parole si può cogliere l’opportunità di aprire le porte a un’interpretazione doppia. Ad un primo livello di comprensione, il titolo vuole esprimere l’invito a trasformare i Comuni in mete, i luoghi in destinazioni turistiche. Allo stesso tempo, però, è sottesa la volontà di rendere questi luoghi non ordinari, quindi non comuni.
Un nuovo “magazine” per gli Enti locali
La newsletter (gratuita, è possibile iscriversi qui) è rivolta a tutti coloro che si occupano di cultura e turismo, in particolare agli amministratori e agli operatori degli Enti locali, con i quali condividiamo l’obiettivo di valorizzare e trasformare i territori in “mete non comuni”.
Piccole e grandi città, borghi, centri storici e periferie, luoghi della cultura, parchi e giardini, luoghi da riconvertire, territori da far conoscere. Un patrimonio culturale materiale e immateriale importante che necessita spesso di progetti che guardano al futuro, per garantire un turismo sostenibile e diffuso. Si tratta di opportunità significative in grado di coinvolgere molteplici settori delle economie locali, imprese di comparti diversi, maestranze specializzate, professionisti e competenze multidisciplinari.
UNA SFIDA NON COMUNE.
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