La percentuale dei dipendenti felici di tornare in ufficio è nettamente superiore rispetto a dicembre 2020: non oltre il 33% allora, a fronte del 46% odierno. Si registra anche un 39% che preferirebbe l’adozione di forme ibride tra lavoro in presenza e modalità agile, mentre a fine 2020 la percentuale toccava addirittura il 53%. A desiderare la prosecuzione dello smart working è invece soltanto il 10% del campione. Per quanto attiene poi all’influenza che tale periodo emergenziale ha avuto sulla propria quotidianità, sia lavorativa che umana, il 40% confessa un netto peggioramento della qualità delle relazioni sociali, a fronte però di un aumento del tempo libero, del livello di produttività, oltre a segnali positivi anche nell’ambito dei rapporti con i familiari e un netto incremento dei risparmi.
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