Recovery Plan, ANCI: “Superiamo la politica dei bandi e discutiamo coi territori”

Il presidente di ANCI Lombardia Mauro Guerra ha ricordato le profonde ferite inferte dalla pandemia al tessuto sociale del paese, mettendo però in risalto il fondamentale ruolo dei sindaci

15 Settembre 2021
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Mauro Guerra, presidente di ANCI Lombardia, ha fatto il punto sul Recovery Plan e sui margini di sfruttamento delle relative risorse, soprattutto nella direzione di una reale riforma organizzativa e strutturale della PA. Nel corso del convegno “Un nuovo sguardo sulle Autonomie e il Governo dei Territori” il vertice lombardo dell’Associazione dei Comuni ha definito “epocale” la fase in cui si muove il Paese, “per la gestione di questa massa straordinaria di risorse e per il cambiamento strutturale che si prospetta. Il PNRR lo facciamo bene se costruiamo le condizioni per una cooperazione vera. Quindi questa deve essere un’occasione straordinaria per innovare la Pubblica Amministrazione del paese, che non è all’altezza, anche quella locale. Noi abbiamo bisogno di competenze, di luoghi di lavoro, semplificazioni, procedure diverse, per le quali dobbiamo irrobustire complessivamente le nostre competenze. L’età media dei nostri dipendenti è altissima, facciamo fatica a trovare gente che lavori nei Comuni, ora che possiamo fare i bandi, e dobbiamo tornare a valorizzare il lavoro pubblico. Sul PNRR superiamo la politica dei bandi e discutiamo coi territori sulle reali esigenze, analizziamo i dati che abbiamo, costruiamo trattative di programmazione coordinata, programmiamo, cambiamo i paradigmi del nostro modo di funzionare.”

Secondo Guerra occorre fare tesoro dell’esperienza connessa a quanto patito, come collettività, durante i mesi più bui della pandemia. In tale contesto i sindaci lombardi, da lui rappresentati, hanno instaurato una collaborazione continua con l’Amministrazione regionale per trovare un fronte comune nell’azione di contrasto. “Questo ha fatto sì che, dal punto di vista delle relazioni istituzionali, abbiamo imparato che i Sindaci, nell’impalcatura istituzionale del nostro Paese, sono stati in quella fase e possono essere ora un elemento di equilibrio e di coesione, capaci di mettersi in gioco in modo trasversale e con grande rispetto. Abbiamo inoltre imparato che nelle politiche della salute dobbiamo sottrarre l’idea che si deve intervenire solo nella fase acuta, ma che in medicina si deve operare anche sulla prevenzione e queste cose si fanno a livello di comunità attraverso un sistema territoriale preparato. Infine abbiamo imparato – ha concluso il sindaco di Tremezzina – quanto sia importante il principio di leale collaborazione che non è soltanto una cosa messa lì nella Costituzione ma una condizione indispensabile per costruire politiche che funzionino. Io sono d’accordo con il principio dell’autonomia che però non può prescindere da quello della leale collaborazione istituzionale.”

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