Anzitutto ricorre il tema del potere sostitutivo, attualmente attivabile solo su richiesta dell’interessato: il provvedimento allarga le maglie dell’istituto, consentendone l’utilizzo anche d’ufficio da parte del responsabile individuato di volta in volta dall’Amministrazione. Misura necessaria alla luce dell’eccessiva dilatazione delle tempistiche dell’iter amministrativo, tale da comportare in molti casi l’apertura di procedimenti disciplinari. La seconda questione, di certo non per importanza, è quella del silenzio-assenso; grazie al decreto sarà ora certificabile, ovvero gli interessati potranno ottenere un documento da esibire in tutti i casi in cui sia necessario mostrare l’approvazione tacita da parte della PA: a tal fine, la norma inserisce un meccanismo di chiusura che conduce all’autocertificazione trascorsi 10 giorni dalla richiesta. Infine, dovrebbe concretizzarsi anche il rafforzamento dell’Anagrafe nazionale della popolazione; le certificazioni emesse saranno esenti da imposte di bollo e diritti di segreteria. La riforma della PA sembra dunque procedere a ritmo serrato coinvolgendo tematiche e questioni spesso dissimili tra loro; per mantenere un’omogeneità d’azione, Palazzo Vidoni diventerà il quartier generale dell’Ufficio per la semplificazione, sottoposto al diretto coordinamento del ministro Brunetta. Tra le mansioni dell’ufficio rientrano la misurazione dei tempi e degli oneri a carico di cittadini e imprese, in modo tale da individuare gli ambiti che richiedono interventi normativi urgenti anche grazie alla stretta collaborazione con Regioni ed Enti locali e al monitoraggio annuale dei risultati raggiunti dalle normative di semplificazione.
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