I social possono costare caro ai politici che li usano: la sentenza “rivoluzionaria” del TAR Liguria

Secondo i giudici si configurerebbe l’eccesso di potere: i tweet possono avere infatti una rilevanza amministrativa

13 Febbraio 2019
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Il TAR Liguria ha condannato il Ministero dei Beni Culturali a risarcire il Comune di La Spezia per un tweet “con il quale l’ex ministro Massimo Bray aveva chiesto di sospendere dei lavori in Piazza Verdi. Eccesso di potere, secondo i giudici. Una sentenza che potrebbe modificare per sempre l’uso disinvolto che i politici fanno dei social”.
Questa l’apertura dell’articolo firmato dall’Avv Ernesto Belisario sul portale dell’Agi dal titolo “Da oggi i social possono costare caro ai politici che li usano. Una sentenza”.

Ecco alcuni stralci dall’articolo dell’Avv. Belisario:

Di solito (…) si pensa che nel mondo della comunicazione politica ai tempi dei social sia tutto consentito: dileggiare gli avversari (con toni che possono superare il limite dell’insulto), diffondere fake news, anticipare decisioni e giudizi che – in realtà – spetterebbero alle strutture amministrative competenti”.

“E invece, non è così. Una recente sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Liguria (la n. 11 del 2019) ha affermato il principio per cui – se il politico è un Ministro, un Presidente di Regione, un Sindaco o un assessore – i suoi tweet possono avere una rilevanza amministrativa e quindi esporre l’Ente a responsabilità e a risarcimento danni (che, quindi, finirebbero col pagare tutti i cittadini)”.

“Quella del TAR Liguria è una sentenza molto importante perché ribadisce che i social non sono il far west e che un post può essere sintomo della scorrettezza del comportamento dell’amministrazione. Questo vale anche, forse soprattutto, per i post dei profili personali dei politici che – molto spesso – sono preparati da social media manager e staff che non hanno conoscenza della macchina burocratica (e del diritto amministrativo) e che non sempre consultano preventivamente gli uffici competenti per i singoli procedimenti”.

> CONSULTA L’ARTICOLO INTEGRALE DELL’AVV. BELISARIO.

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