Questa l’apertura dell’articolo firmato dall’Avv Ernesto Belisario sul portale dell’Agi dal titolo “Da oggi i social possono costare caro ai politici che li usano. Una sentenza”.
Ecco alcuni stralci dall’articolo dell’Avv. Belisario:
“Di solito (…) si pensa che nel mondo della comunicazione politica ai tempi dei social sia tutto consentito: dileggiare gli avversari (con toni che possono superare il limite dell’insulto), diffondere fake news, anticipare decisioni e giudizi che – in realtà – spetterebbero alle strutture amministrative competenti”.
“E invece, non è così. Una recente sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Liguria (la n. 11 del 2019) ha affermato il principio per cui – se il politico è un Ministro, un Presidente di Regione, un Sindaco o un assessore – i suoi tweet possono avere una rilevanza amministrativa e quindi esporre l’Ente a responsabilità e a risarcimento danni (che, quindi, finirebbero col pagare tutti i cittadini)”.
“Quella del TAR Liguria è una sentenza molto importante perché ribadisce che i social non sono il far west e che un post può essere sintomo della scorrettezza del comportamento dell’amministrazione. Questo vale anche, forse soprattutto, per i post dei profili personali dei politici che – molto spesso – sono preparati da social media manager e staff che non hanno conoscenza della macchina burocratica (e del diritto amministrativo) e che non sempre consultano preventivamente gli uffici competenti per i singoli procedimenti”.
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