Salvaguardia immagine esterna dell’Amministrazione: legittima la revoca del Presidente del Consiglio comunale

Focus sugli elementi che possono far scattare tale tipologia di revoca, alla luce di una recente pronuncia del Consiglio di Stato

13 Marzo 2018
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di AMEDEO SCARSELLA

L’art. 39 TUEL attribuisce al Presidente del Consiglio comunale poteri direttivi, di iniziativa ed impulso necessari al funzionamento degli organi collegiali: il comma 1 prevede che al titolare di detto ufficio spetta la convocazione e direzione dei lavori e delle attività del consiglio; il successivo comma 4 gli demanda l’obbligo di assicurare che, sulle questioni sottoposte al consiglio, siano preventivamente ed adeguatamente informati i componenti dell’organo.

La revoca non può essere basata su valutazioni di natura strettamente politiche

Le citate disposizioni attribuiscono al Presidente del Consiglio una funzione istituzionale di garanzia a tutela del corretto funzionamento di detto organo e della corretta dialettica tra maggioranza e minoranza. Proprio in virtù di tale funzione, al fine di non compromettere la neutralità di tale figura, la revoca del Presidente del consiglio non può che essere giustificata dal cattivo esercizio di tale funzione, non potendo essere motivata sulla base di una valutazione fiduciaria di tipo strettamente politico.

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