TARI e fabbisogni standard: le Linee guida
Si rammenta che la TARI è finalizzata al finanziamento dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Le relative tariffe sono stabilite con delibera del consiglio comunale in conformità al piano finanziario redatto dal soggetto a cui è affidato il servizio di gestione dei rifiuti e approvato dallo stesso consiglio (o da altra autorità competente a norma delle leggi vigenti in materia).
La disciplina in materia prevede espressamente che nella determinazione delle tariffe deve in ogni caso essere assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio, compresi i costi dello smaltimento dei rifiuti nelle discariche, a esclusione dei costi relativi ai rifiuti speciali (articolo 1, comma 654, legge 147/2013).
A partire dal 2018, i Comuni, nella fissare le tariffe TARI, devono tener conto di un ulteriore elemento: le risultanze dei fabbisogni standard del servizio raccolta e smaltimento rifiuti (comma 653). Alla luce del fatto che il 2018 sarà un anno di transizione, essendo il primo in cui verrà applicata la disposizione, il dipartimento, con le Linee guida pubblicate oggi, vuole fornire uno strumento di supporto ai Comuni.
Viene precisato, tuttavia, che i Comuni che hanno già approvato i propri piani finanziari e, quindi, hanno già deliberato le tariffe TARI, non sono tenuti a rivedere le decisioni già prese.
Gli elementi cardine
Le Linee guida, inoltre, chiariscono che:
1. Le risultanze dei fabbisogni standard a cui fa riferimento il comma 653 non sono quelle attualmente reperibili sul sito internet “OpenCivitas”, bensì quelle contenute nella “Tabella 2.6: Stime puntuali OLS dei coefficienti della funzione di costo – Smaltimento rifiuti” della “Revisione della metodologia dei fabbisogni standard dei Comuni” del 13 settembre 2016, adottata con il DPCM 29 dicembre 2016
2. Il comma 653 non è applicabile nei confronti dei comuni delle regioni a statuto speciale, poiché, ad oggi, l’elaborazione dei fabbisogni standard è prevista per legge solo per le regioni a statuto ordinario.
Pertanto, le Linee guida sono dirette a rendere più semplice la lettura e l’utilizzazione, da parte degli Enti locali, della Tabella 2.6 nell’ambito della procedura di determinazione dei fabbisogni standard.
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