Direttiva Bolkestein: “Con proroga concessioni vittoria dei Comuni, salvaguardati posti di lavoro”

Il commento dei vertici ANCI sulla approvazione dell’emendamento che proroga le concessioni sul commercio ambulante fino al 2020

21 Dicembre 2017
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La Commissione Bilancio della Camera ha approvato nella nottata di martedì un emendamento alla Legge di Bilancio 2018 presentato dal Partito Democratico per rinviare al 2020 l’attuazione della “direttiva Bolkestein”, il regolamento europeo che impone di mettere a gara le concessioni pubbliche invece che assegnarle senza un termine.
L’emendamento presentato dal PD afferma che “al fine di garantire che le procedure per l’assegnazione delle concessioni del commercio su aree pubbliche siano realizzate in un contesto temporale e regolatorio omogeneo, il termine delle concessioni in essere alla data di entrata in vigore della presente disposizione e con scadenza anteriore al 31 dicembre è prorogato fino a tale data”, ossia il 2020.

Proroga direttiva Bolkestein: il commento dell’ANCI

In tale direzione giungono le prime dichiarazione dell’Associazione dei Comuni italiani: “Mediante la proroga al 2020 dell’applicazione della direttiva Bolkestein sul commercio ambulante otteniamo due importanti risultati per il Paese: la tutela delle centinaia di migliaia di posti di lavoro collegati alle 200 mila concessioni in essere e la garanzia di un’applicazione integrale e corretta delle nuove norme. Si tratta di una battaglia sulla quale l’ANCI ha investito con determinazione, e siamo soddisfatti di poter riconoscere oggi a governo e Parlamento grande sensibilità rispetto a questa istanza”. Sono queste le parole del presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, proprio a commento dell’approvazione da parte della Commissione dell’emendamento che proroga le concessioni sul commercio ambulante fino al 2020.

Le conseguenze per i Comuni

“Più volte nel corso dell’ultimo anno – prosegue Decaro – avevamo chiesto e ottenuto un’interlocuzione con il Governo sulla scadenza delle concessioni, inizialmente prevista nel 2017, poi prorogata al 2018. I Comuni stanno già lavorando per rispettare le nuove procedure di assegnazione, ma il numero elevato delle concessioni e la conseguente mole di verifiche e incombenze a carico degli uffici comunali in vista delle gare, costituivano criticità in grado di compromettere l’ordinato passaggio al nuovo regime. L’emendamento ora approvato rappresenta il coronamento di quell’impegno e il giusto premio alla determinazione con la quale i sindaci hanno condotto il dialogo con governo e forze parlamentari”.

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