Con la nuova bozza di contratto si pone fine alla “querelle”, riconoscendo al dipendente un massimo di 18 ore annuali, che comprendono non soltanto il tempo strettamente necessario per la visita o la terapia, ma anche la durata del viaggio per raggiungere il medico o la struttura che effettua la prestazione. Per quello che concerne la natura e il trattamento economico, il permesso dovrà essere considerato alla stregua di una assenza per malattia. Con riferimento al calcolo del periodo di comporto, convenzionalmente, nel momento in cui la durata dell’assenza dovesse raggiungere cumulativamente le sei ore, allora scatta, nel computo, la giornata.
Visite, terapie ed esami diagnostici: un inedito permesso nel nuovo contratto PA?
Un cambiamento di rilievo contenuto nella bozza del nuovo contratto dei dipendenti statali pubblicato la scorsa settimana
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