Rinnovo contratti PA, permesso matrimoniale: unioni civili equiparate ai matrimoni

La prima bozza di contratto è stata presentata dall’ARAN nella giornata di ieri: ecco le novità previste

9 Novembre 2017
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Rinnovo contratti della Pubblica Amministrazione: tra le rilevanti novità affiorate dalla prima bozza di contratto per la PA centrale presentata ieri mattina dall’ARAN assume importanza anche la seguente: le unioni civili daranno diritto ai 15 giorni di permesso “matrimoniale”, e saranno equiparate alle nozze in tutte le ricadute su congedi e rapporto di lavoro. Ricordiamo che la bozza riguarda la parte normativa dell’intesa. Il testo riguarda solo i dipendenti statali in senso stretto, ma è evidente che su temi come questo la PA centrale funge da battistrada, dettando di fatto le indicazioni che saranno in seguito inevitabilmente estese anche agli altri comparti.

Rinnovo contratti PA: la bozza presentata dall’ARAN

Nell’incontro svoltosi nella giornata di ieri la trattativa è entrata nel vivo dopo la sospensione di fatto che ha accompagnato l’attesa della Manovra 2018. La parte normativa del contratto prova a rivedere un po’ tutti i temi critici nel rapporto di lavoro pubblico, a partire dall’abuso dei permessi per l’assistenza a famigliari con handicap previsti dalla legge 104/1992. Con le nuove regole, se la proposta dell’ARAN troverà l’accordo con i sindacati, i permessi andranno previsti nella programmazione mensile, in casi eccezionali potranno essere richiesti 24 ore prima ma non potranno comunque mai essere richiesti dopo l’inizio dell’orario di lavoro.
Va detto che la materia sarà modificata anche dall’arrivo dei permessi a ore, che consentiranno di non perdere la giornata intera quando bisogna allontanarsi dall’ufficio per una visita specialistica, un esame o altri motivi personali o famigliari (18 ore all’anno).

Una bozza di ampia rilevanza: ecco perché

La bozza conferma inoltre l’estensione della tutela in caso di terapie salva-vita, prevedendo che le assenze retribuite senza tagli siano possibili anche nei giorni in cui si manifestano gli effetti collaterali di trattamenti come la chemioterapia o la radioterapia. Inoltre, si legge nella bozza di contratto “le ferie sono sospese da malattie adeguatamente e debitamente documentate che si siano protratte per più di tre giorni o abbiamo dato luogo a ricovero ospedaliero”.
La bozza e il tavolo di confronto avviato nella giornata di ieri riguardano le “funzioni centrali”, ovverosia il maxi-comparto che vede confluire a sé ministeri, enti pubblici non economici e agenzie fiscali. Ma nella parte normativa questo contratto, che sarà probabilmente il primo a essere firmato anche perché è l’unico con copertura finanziaria piena, detterà la linea per tutti gli altri comparti. Nei nuovi contratti troveranno spazio anche i “riposi solidali”, con cui i dipendenti potranno regalare le ferie (oltre i 20 giorni obbligatori, 24 per chi ha un orario su sei giorni), o una quota dei 4 giorni di recupero per festività soppresse, ai colleghi che ne hanno bisogno per motivi di cura o per assistere figli minori.

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