Torino: falso ideologico in atto pubblico, indagato il sindaco Appendino

L’inchiesta è quella su Westinghouse, cioè sul debito fantasma da 5 milioni verso Ream

La Stampa
17 Ottobre 2017
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Falso ideologico in atto pubblico in relazione al bilancio del 2016. È il reato che la procura di Torino contesta alla sindaca Chiara Appendino e all’assessore al Bilancio Sergio Rolando, nell’ambito dell’inchiesta su Westinghouse, cioè sul “debito fantasma” da 5 milioni verso Ream, scomparso dal bilancio 2016 del Comune di Torino. Avviso di garanzia anche per Paolo Giordana, il Capo di Gabinetto di Palazzo civico. L’indagine è partita nel luglio scorso a seguito di un esposto presentato dai capigruppo Alberto Morano (dell’omonima lista civica) e Stefano Lo Russo del Pd. Denuncia alla quale ha poi fatto seguito quella del collegio dei revisori dei conti di Palazzo Civico.
La vicenda riguarda l’area ex Westinghouse: nel 2012 Ream (una partecipata di Fondazione Crt) acquisì il diritto di prelazione sulla zona dove sorgerà il nuovo centro congressi di Torino. Versò al Comune una caparra di 5 milioni. A fine 2013 la Città aggiudicò ad Amteco-Maiora il progetto, operazione perfezionata alla fine dello scorso anno, quando il Comune ha incassato una parte dei 19,7 milioni offerti dai privati e, di conseguenza, avrebbe dovuto “decurtare” i 5 da restituire a Ream. Non è andata così: la somma non è stata né versata né iscritta a bilancio….

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