Assemblea ANCI 2017: parla il premier Gentiloni
Parlando di fronte ai sindaci riuniti, il premier Paolo Gentiloni traccia un programma apparentemente di basso profilo. Il tono non vuole essere enfatico, ma il menù anche dal punto di vista della finanza locale appare migliore rispetto al passato, e si focalizza sul rilancio della spesa per gli investimenti. Con un pacchetto di misure, messo in evidenza anche dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che prova a mettere a regime gli sforzi fatti in questi anni.
Gentiloni si presenta all’Assemblea dell’ANCI il giorno dopo aver firmato le delibere che danno attuazione definitiva al programma da 2,1 miliardi che finanziano i 120 progetti del bando periferie, lanciato l’anno scorso dall’allora premier Matteo Renzi, e quelle che rimpinguano la dotazione dedicata alla “riqualificazione urbana”. E la strada dei programmi nazionali in alleanza con gli Enti territoriali sembra promettere nuovi sviluppi, da estendere anche fuori dai capoluoghi di Provincia.
Spesa corrente dei Comuni
“Siamo molto soddisfatti delle risposte alle richieste dei sindaci che abbiamo ricevuto dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il capo del Governo ha garantito un passo diverso più graduale sulle nuove regole di contabilità, che ha effetti immediati sulla spesa corrente dei Comuni e di conseguenza si riflette sui servizi per i cittadini, quelli più fragili prima di tutti gli altri, investimenti per le periferie delle città grandi e medie e un più robusto finanziamento della legge di valorizzazione dei Piccoli Comuni”. In questo modo Antonio Decaro, presidente dell’ANCI, ha accolto le dichiarazioni del premier Gentiloni.
“La nuova contabilità – ha proseguito Decaro – determina una riduzione di disponibilità di risorse. Nel 2016 sono stati accantonati al fondo crediti dubbia esigibilità ben 3 miliardi di euro. Un sistema di calcolo che crea tensioni nel campo della spesa corrente già scesa, nel complesso, del 6 per cento tra il 2010 e il 2016. A rischio, se non si cambiassero le cose, sarebbe l’esercizio delle funzioni fondamentali, a cominciare da quelle rivolte ai cittadini più fragili. Si capisce, quindi, perché tutti noi sindaci abbiamo accolto con grande entusiasmo le parole di Gentiloni”.
Anche l’impegno a consolidare la strategia di investimenti per periferie e aree degradate, investimenti che riguardano le città medie e grandi, e di impegnare più risorse per valorizzare i centri storici, entrambe azioni promesse dal premier, rispondono a una precisa sollecitazione di Decaro. “Il bando periferie è un esperimento riuscito – spiega – serve che i fondi siano stabili e diano una visione strategica alle politiche urbane. Così come essenziale per la sopravvivenza dei 5.591 piccoli Comuni italiani è necessario che la legge per la loro valorizzazione, appena approvata, riceva ulteriori finanziamenti. La minore dimensione demografica non è un problema, lo spopolamento lo è”.
Le dichiarazioni del presidente ANCI seguono da vicino l’intervento del presidente del Consiglio. “Dalla forza delle grandi città e dei Comuni più piccoli – ha detto – deriva l’assicurazione sul nostro futuro. Chiunque pensa all’Italia pensa alle nostre piazze e alle nostre identità. Per questo rinnoviamo solennemente un patto tra lo Stato e gli enti locali, fondato sull’autonomia e sulla responsabilità, motori di fiducia e di futuro per l’Italia”.
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