Spesometro e sicurezza banche dati pubbliche
Il Presidente Soro sottolinea la rilevanza dei rischi derivanti dalla gestione dei sistemi informativi, laddove la stessa non sia costantemente accompagnata da un’adeguata attenzione agli aspetti di sicurezza e protezione dei dati personali.
“Quello che fin d’ora emerge in questa vicenda (e che è, purtroppo, elemento comune alle diverse attività di verifica dell’Autorità) è che, in un tempo caratterizzato dalla ineludibile necessità di ricorrere sempre più allo scambio telematico dei dati e all’interconnessione delle banche dati pubbliche, mancano spesso un’adeguata consapevolezza e competenze idonee a far fronte all’incremento dei rischi per i diritti e le libertà delle persone coinvolte“.
La lettera del Garante della Privacy
“Questo fenomeno, unito alla velocità che accompagna l’innovazione tecnologica, rappresenta un elemento di grande vulnerabilità, che rischia di minare alla base non solo la fiducia dei cittadini e delle imprese nelle nuove opportunità derivanti dal processo di trasformazione digitale dell’amministrazione, ma anche la credibilità stessa del Governo nella sua opera di attuazione dell’Agenda digitale“.
“La presa di posizione di Soro – commenta il presidente dei commercialisti Massimo Miani – certifica di fatto la gravità della situazione creatasi in queste settimane sullo spesometro. Un adempimento sulla cui complessità avevamo immediatamente messo in guardia tutti i nostri interlocutori istituzionali”.
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