Piccoli Comuni, ok alla legge: la nota di lettura ANCI

Decaro (ANCI): “Finalmente avviata l’agenda controesodo, ai borghi servono politiche differenziate”

29 Settembre 2017
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Il Senato ha approvato nella giornata di ieri in via definitiva il ddl. 2541, recante rubrica “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei Piccoli Comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi Comuni”. Nella seduta pomeridiana di mercoledì era stato approvato l’articolato, senza modifiche, ed erano iniziate le dichiarazioni di voto, che si sono concluse ieri con gli interventi dei sen. Loredana De Petris (SI-Sel), Vilma Moronese (M5S), Piccoli (FI-PdL) e Caleo (PD). Tutti i Gruppi, con accenti diversi, hanno sostenuto il provvedimento, considerato necessario alla sopravvivenza dei Piccoli Comuni. La maggioranza ha evidenziato il carattere innovativo del ddl, le opposizioni hanno invece espresso rammarico per l’impossibilità di migliorare il testo: la valorizzazione effettiva dei Piccoli Comuni richiede lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie, la semplificazione degli adempimenti, il potenziamento dei servizi, il riequilibrio territoriale.

Piccoli Comuni: la nota di lettura ANCI

Non sono tardate nel pomeriggio di ieri le dichiarazioni del presidente dell’ANCI, Antonio Decaro: “La dimensione demografica non è un difetto, lo spopolamento lo è. Ma lo spopolamento non è una sorte ineluttabile. Con l’approvazione di questa legge finalmente si sancisce la specificità dei Piccoli Comuni, si fissa il principio basilare che questi centri hanno bisogno di politiche differenziate e di sostegno specifico rispetto alle loro peculiarità. E si mette un passo fondamentale per invertire la tendenza. Per quella agenda controesodo che l’associazione dei Comuni ha lanciato durante i lavori dell’assemblea del 30 giugno a San Benedetto del Tronto”.
I Piccoli Comuni, definizione che ricomprende tutti quelli al di sotto dei cinquemila abitanti, sono nel nostro Paese  5.591 e rappresentano il 69,9% dei Comuni italiani: occupano il 54% del territorio nazionale, e sono il luogo in cui vivono 11 milioni di persone. Dal 1971 al 2015 in quasi 2mila Piccoli Comuni la popolazione è diminuita di più del 20%. Ci sono problemi gravi in 3mila comuni.

Per chiarire alcuni rilevanti punti del provvedimento approvato ieri, ANCI ha reso disponibile una interessante nota di lettura nella quale sono sintetizzati i contenuti dell’articolato di legge.

Le dichiarazioni del presidente ANCI, Antonio Decaro

Un’inversione di tendenza, anche sulla base di una analisi statistica condotta da ANCI è tuttavia possibile: 581 Piccoli Comuni hanno fatto registrare un trend demografico positivo del 9% circa tra il 2008 e il 2015. Dove si registra questo “controesodo” il reddito imponibile medio cresce più velocemente. Per consolidare questa controtendenza, sostiene Decaro, è necessario “un finanziamento stabile, un bando destinato alle aree interne, sul modello del bando periferie, in sintesi serve uno strumento di sviluppo affidato ai Comuni”. “La legge appena approvata – prosegue il presidente dell’ANCI – mette a disposizione i primi fondi mirati, 155 milioni, e individua criteri precisi per la loro ripartizione tra i Comuni e i territori con particolari criticità: Comuni in aree con dissesto idrogeologico, con decremento della popolazione residente, con disagio insediativo, con inadeguatezza dei servizi sociali essenziali. Dà cioè gli strumenti per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni e per la riqualificazione e il recupero dei loro centri storici”.

>> CONSULTA LA NOTA DI LETTURA DELL’ANCI SUL PROVVEDIMENTO.

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