Di questo si è parlato nella giornata di ieri a Palazzo Vecchio a Firenze, nell’affollato incontro intitolato “Il piano straordinario delle Partecipate” organizzato da ANCI Toscana con il Comune di Firenze e Confservizi Cispel Toscana.
L’esempio del Comune di Firenze
“Dopo aver a lungo discusso la nuova norma sui tavoli nazionali – ha proseguito Biffoni – stiamo portando avanti un percorso che può sembrare impossibile, ma che alla fine abbiamo messo nero su bianco e che oggi presentiamo ai Comuni in maniera puntuale e precisa. Non si può procedere a strappi, ma l’obiettivo è condiviso e lo raggiungeremo in tempi ragionevolmente brevi”.
Un percorso che il Comune di Firenze ha già intrapreso, come precisa l’assessore Lorenzo Perra: “Noi abbiamo presentato il piano il 30 marzo scorso e lo stiamo applicando seguendo una linea di buonsenso, per ridurre e accorpare le società partecipate. E nessuno perderà il proprio lavoro. Lo abbiamo già fatto per Ataf, per Centrale del Latte, lo stiamo facendo per Silfi e Sas, che verranno accorpate”.
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Riordino e razionalizzazione partecipate: il piano
Per spiegare il punto di vista del Governo è intervenuto il sottosegretario alla semplificazione Angelo Rughetti: “Tutte le volte che in passato si è provato a razionalizzare le partecipate non ci siamo riusciti. Ma questa è la volta buona. Abbiamo messo sanzioni pesanti per i Comuni che non adempiono ma anche incentivi, che forse aumenteremo, per i Comuni che sono bravi”. “Il piano non interessa i servizi pubblici locali come acqua, trasporti, energia – precisa Rughetti – ma per le altre società è necessario intervenire: circa mille sono inattive, circa 3mila hanno consigli di amministrazione più numerosi dei dipendenti. Ci aspettiamo un sistema più ordinato, ed è auspicabile che più Comuni lavorino insieme per aree omogenee. I Comuni abbiano a cuore l’esercizio di svolgere il ruolo di proprietari delle proprie aziende”.
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