Le partecipate pubbliche dovrebbero aver adeguato, entro il 31 luglio scorso, i loro statuti, sulla base di quanto disposto dal d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175, come modificato dal d.lgs. 16 giugno 2017, n. 100(1). Ora si profilano nuovi adempimenti, scadenti il prossimo 30 settembre 2017, che richiedono:
̶ in capo agli Enti locali, una revisione straordinaria delle partecipate, al fine di valutare se mantenerle, alienarle, trasformarle, ecc. (art. 24 del d.lgs. n. 175/2016);
̶ in capo alle società a controllo pubblico una ricognizione generale sul personale in servizio, per capire se vi sono o meno eccedenze, alla luce della revisione straordinaria effettuata da parte degli enti locali (art. 25 del d.lgs. n. 175/2016)(2).
Non si tratta certamente di un argomento nuovo e su questa stessa rivista in più occasioni abbiamo trattato il tema delle partecipate pubbliche, dal momento che rappresenta un tassello fondamentale nel processo di riforma della P.A. E gli enti locali del resto, conoscendo i contenuti e le scadenze del T.U., rivisti dal d.lgs. n. 100/2017 per tenere conto di quanto indicato nella sentenza n. 251/2016 della Corte Costituzionale, si saranno attrezzati e avranno effettuato le loro precise valutazioni per poter procedere. Tuttavia, avvicinandosi la scadenza di fine settembre, alcune considerazioni ci sembrano doverose.
Scade il 30 settembre la revisione straordinaria delle partecipate pubbliche
Come procedere per adempiere e non incorrere in sanzioni: il vademecum per gli Enti locali
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