Riordino del settore del gioco d’azzardo: le dichiarazioni dei vertici ANCI
“Come sindaci – spiega Decaro – abbiamo ottenuto quello che volevamo, quello che le nostre comunità, le associazioni attive sul territorio, la rete del sistema sociale che ha a che fare ogni giorno con la ludopatia, ci chiedevano. Lo sintetizzo in tre punti essenziali: si dimezzano in tre anni i punti gioco e le macchinette più vecchie vengono rottamate e solo in parte rimpiazzate con altre collegate direttamente con i Monopoli di Stato; noi sindaci decidiamo le fasce orarie di chiusura, fino a sei ore consecutive al giorno, di queste attività e imponiamo la loro distanza da tutti i luoghi che riteniamo sensibili, come scuole e chiese; aumenta lo standard di qualità e sicurezza dei punti gioco nei quali dovranno essere assicurati accesso selettivo, tramite l’identificazione con documento del giocatore, e la videosorveglianza, non potranno essere esposte immagini eccessive che inducano al gioco, e il personale dovrà essere formato anche sul contrasto al gioco d’azzardo”. “In sostanza – conclude Decaro – è tutto quello che abbiamo chiesto per mesi. Queste norme erano necessarie. Finalmente ci sono”.
“Per la prima volta lo Stato, dopo anni di incremento del gioco per ragioni di cassa, fa un passo indietro e riduce del 50%, entro fine 2019, il numero delle sale da gioco. Data la correlazione strettissima tra capillarità dell’offerta e volume di gioco questo è un fatto di grande importanza”. Queste le parole del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.
L’ok in Conferenza Unificata
Rilevanti in tale direzione anche le dichiarazioni del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini: “Un lavoro faticoso, lungo, ma alla fine di grande soddisfazione. L’intesa raggiunta oggi sul riordino dei punti di raccolta del gioco pubblico segna uno spartiacque importantissimo, perché avvia un’azione di contrasto alla ludopatia e di contenimento del gioco d’azzardo. Sebbene alcune Regioni, come l’Emilia-Romagna, avessero da tempo preso l’iniziativa con alcune specifiche leggi, è diventato ormai urgente arrivare a una normativa nazionale che consenta di ridurre fortemente l’offerta di gioco pubblico regolando meglio la distribuzione sul territorio, evitando situazioni che in alcune zone hanno determinato una vera e propria emergenza sociale. Sono molto soddisfatto – prosegue Bonaccini – perché attraverso una prolungata collaborazione con il Governo si è riusciti ad adottare norme che fanno salve le situazioni più virtuose e incentivano al miglioramento quei territori che, senza un indirizzo nazionale, hanno visto crescere in maniera incontrollata il fenomeno delle slot e delle sale da gioco. Credo che la soluzione scelta salvaguardi da un lato la libertà d’impresa, ma dall’altro tuteli maggiormente i cittadini. Si prevede infatti la progressiva riduzione di circa il 50% del numero degli apparecchi AWP per il gioco in circolazione e il dimezzamento in tre anni dei punti di vendita del gioco pubblico. Sono misure – conclude Bonaccini – che attraverso la contrazione dei punti vendita innalzano anche il loro standard qualitativo in una prospettiva di contrasto del gioco d’azzardo patologico. Abbiamo raggiunto un traguardo importante e voglio ringraziare il Sottosegretario Pier Paolo Baretta e tutte le Regioni per il contributo fornito in un’ottica di miglioramento progressivo del testo dell’intesa. Ora per le istituzioni si aprono ulteriori scenari e sfide ancora più difficili, come quelle relative a una migliore ed efficace regolamentazione del gioco online”.
>> CONSULTA QUI I COMMENTI A CALDO DEI PRESIDENTI DI REGIONE DOPO L’OK DI IERI.
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