Rinnovo contratto statali: 200 milioni necessari
Per garantire loro il salvataggio di questa erogazione (che rischia per l’appunto di essere intaccata dal nuovo CCNL) sarebbero necessari quasi 200 milioni di euro (compresi gli oneri previdenziali). Le prime stime arrivano dall’ARAN, l’Agenzia che rappresenta il governo nelle trattative negoziali, e sono state comunicate ieri, dal presidente, Sergio Gasparrini, ai sindacati confederali alla ripresa del confronto sul rinnovo dei contratti pubblici.
Della questione hanno parlato appunto ieri i sindacati di categoria di CGIL-CISL-UIL con l’ARAN. Secondo il presidente dell’Agenzia governativa, Sergio Gasparrini, la questione in realtà non è così grave: “Oggi ci siamo concentrati sulle risorse – ha detto – per chiarire in modo abbastanza preciso qual è la dimensione del fenomeno 80 euro, che comunque costituisce una percentuale non particolarmente significativa rispetto al totale delle risorse complessive”. Se tutti sono d’accordo sul fatto che c’è un problema per 363mila pubblici dipendenti, è chiaro che si tratta di trovare una soluzione per restituire a questi lavoratori il bonus perduto.
Welfare contrattuale e calendario delle trattative
Nel primo incontro dopo la pausa estiva si è discusso inoltre di welfare contrattuale. “Abbiamo iniziato a ragionare su come estendere lo strumento, e i suoi vantaggi fiscali, anche nel Pubblico Impiego – ha aggiunto Gasparrini -. Anche qui, si dovranno valutare i costi e le corrispondenti coperture nell’ambito delle risorse dedicate al contratto. Ma personalmente ritengo che il tema di beni e servizi, dalla previdenza alla sanità integrativa, all’istruzione dei figli, a vantaggio del benessere dei dipendenti debba trovare uno spazio adeguato anche nella PA, visto il crescente appeal riscontrato nel privato. Penso per esempio al nuovo contratto dei metalmeccanici”.
Il confronto con i sindacati proseguirà nei prossimi giorni, a livello di singolo comparto: il 31 agosto sarà il turno delle Funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici); la prossima settimana sarà la volta della Sanità e successivamente si entrerà nel vivo anche negli altri due comparti “Enti locali” e “Scuola, università e ricerca”.
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