La collaborazione con la Libia
Una collaborazione con la Libia è quindi una delle due direttrici da seguire secondo il presidente dell’ANCI. La seconda è quella per una accoglienza davvero diffusa, primo passo per una futura integrazione.
Il numero uno dell’ANCI ha ricordato come “l’accordo siglato tra ANCI e Viminale preveda la presenza di tre migranti ogni mille abitanti. Non siamo di fronte a un’invasione, anche occasionali proteste sono state causate da qualche invio massiccio, di emergenza, disposto dai prefetti. Ora cerchiamo di governare meglio anche i casi critici, tramite la cabina di regia Viminale – ANCI. Se poi qualche sindaco, sicuramente una esigua minoranza, per ragioni di convinzione, davvero persegue l’obiettivo di non ospitare alcun migrante, io mi limito a fargli presente che non si può chiedere un’equa distribuzione del flusso in Europa e contemporaneamente rifiutarsi di garantirla in Italia”.
Rete SPRAR
Ma, rispetto responsabilità a volte addossate ai sindaci, il presidente Decaro ha ribadito con fermezza un punto: “Le competenze sul flusso migratorio sono delle prefetture e non dei Comuni, anche se i sindaci sono il punto di riferimento delle comunità, il terminale istituzionale più esposto. Noi con l’accordo con il Viminale e la gestione della rete SPRAR ci abbiamo messo la faccia, offriamo un importante contributo, ma non possiamo accettare il gioco dello scaricabarile o che ci sia una deresponsabilizzazione dei prefetti che devono tenere conto dei termini dell’accordo sulla distribuzione nei territori che abbiamo firmato”.
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