ISTAT: popolazione residente in Italia al 31 dicembre 2016

Bilancio demografico nazionale, il report ISTAT: diminuisce il numero dei residenti

15 Giugno 2017
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Aumentano gli stranieri diminuiscono gli italiani. L’ISTAT ha appena pubblicato i dati relativi all’ultimo bilancio demografico relativo all’anno 2016. Il calo – precisa l’ISTAT – sarebbe stato ancora più forte se non fosse stato mitigato dall’acquisizione della cittadinanza italiana di una parte sempre più ampia della componente straniera (+202mila unità).
Il report ISTAT afferma che la popolazione residente in Italia al 31 dicembre 2016 era pari a 60.589.445 di persone: sono circa 5 milioni quelli che hanno una cittadinanza straniera, pari all’8,3% dei residenti a livello nazionale e sono in percentuale al Centro-nord più del doppio di quelli residenti nel Mezzogiorno.

Bilancio demografico 2016: il report ISTAT

Dopo anni nei quali i flussi migratori hanno compensato il calo demografico dovuto alla dinamica naturale negativa, anche nel 2016, come nell’anno precedente, il consistente saldo naturale negativo, unito a un saldo migratorio positivo ma più contenuto rispetto al passato decennio, ha portato al decremento
della popolazione.
Quindi nel 2016 continua a diminuire il numero dei residenti già riscontrato nel 2015. Il saldo complessivo è negativo per 76.106 unità, determinato dalla flessione della popolazione di cittadinanza italiana (-96.976 residenti) mentre la popolazione straniera aumenta di 20.870 unità.
Il movimento naturale della popolazione ha registrato un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 142 mila unità. Il saldo naturale è positivo per i cittadini stranieri (quasi 63mila unità), mentre per i residenti italiani il deficit è molto ampio e pari a 204.675 unità.
Continua il calo delle nascite in atto, un trend partito nel 2008. Per il secondo anno consecutivo i nati sono meno di mezzo milione (473.438, -12 mila sul 2015), di cui più di 69mila stranieri (14,7% del totale), anch’essi in diminuzione.
I decessi sono stati oltre 615mila, circa 32mila in meno rispetto al 2015, anno record della mortalità, ma in linea con il trend di crescita degli anni precedenti, dovuto all’invecchiamento della popolazione.
Il movimento migratorio con l’estero fa registrare un saldo positivo di circa 144mila unità, in lieve aumento rispetto all’anno precedente.

Le acquisizioni di cittadinanza

Continuano a crescere le acquisizioni di cittadinanza: nel 2016 i nuovi italiani sono più di 200mila. In Italia vi sono circa 200 nazionalità: nella metà dei casi si tratta di cittadini europei (oltre 2,6 milioni). La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella rumena (23,2%) seguita da quella albanese (8,9%).
Il decremento della popolazione iscritta in anagrafe è dovuto in larga misura alla dinamica naturale. Il saldo naturale (differenza tra il numero delle nascite e quello dei decessi) nel 2016 ha registrato valori negativi, come nei due anni precedenti, ma in misura meno accentuata rispetto al 2015. Al costante calo delle nascite, nel 2016 si è affiancata una diminuzione del numero dei decessi, particolarmente elevati nel 2015, ma sempre maggiori rispetto agli anni precedenti del nuovo millennio, così come ci si può attendere dato il forte invecchiamento della popolazione.
Dal 2015 dunque le nascite si attestano sotto quota mezzo milione: il 2016 si attesta a 473.438. Queste sono state 12.342 in meno rispetto all’anno precedente (-2,5%) e più di 100 mila in meno negli ultimi otto anni. Il calo è più accentuato nelle Isole: -4,1% rispetto all’anno precedente.
Il saldo naturale della popolazione complessiva è negativo ovunque, con la sola eccezione della provincia autonoma di Bolzano. Il tasso di crescita naturale si attesta a -2,3 per mille a livello nazionale e varia dal +2,3 per mille di Bolzano al -7 per mille della Liguria. Anche Molise, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Umbria e Toscana presentano decrementi naturali particolarmente accentuati superiori al 4 per mille. Il tasso di crescita naturale degli stranieri è pari in media nazionale a 12 per mille. I valori più elevati si registrano in Lombardia (14 per mille) ed Emilia Romagna (14,3 per mille), il valore più basso in Sardegna (7,7 per mille).

>> CONSULTA IL REPORT ISTAT 2016 (BILANCIO DEMOGRAFICO NAZIONALE).

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