Il Governo delle Province alla luce del referendum costituzionale
L’articolo, intitolato “Il governo delle Province dopo il referendum” contiene alcune riflessioni sulle conseguenze sull’assetto delle Province dell’esito negativo del referendum sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi (bocciata dal referendum del 4 dicembre 2016). Il filo conduttore dell’articolo è costituito dalla questione della differenziazione delle forme di governo locale e in particolare del governo di area vasta. “L’idea di fondo – si legge nella premessa all’articolo – è che la bocciatura del referendum, unitamente all’affermazione da parte della Corte costituzionale nella sentenza n. 50/2015 della insussistenza di un nesso necessario tra politicità di un ente e diretta elettività dei suoi organi di governo, rimetta in gioco l’indirizzo di politica legislativa che fa della Provincia una sorta di agenzia al servizio dei Comuni”.
L’origine delle Province
In apertura di articolo si legge che “Parlando del governo locale, tra le conseguenze che la mancata approvazione referendaria della legge di revisione costituzionale Renzi-Boschi ha scongiurato, spicca la cancellazione delle Province dal testo costituzionale. Quella parte dell’opinione pubblica e della classe politica che ha fatto dell’abolizione di questo livello di governo quasi una battaglia di civiltà sarà indotta a pensare che debba esserci una forza ultraterrena che interviene a salvare le Province sull’orlo del precipizio ogni volta che la loro fine sembra cosa fatta. Se si guarda alla loro storia nello Stato italiano unitario, a ogni cambio di regime o grande passaggio riformatore la loro necessità e il loro ruolo sono stati messi in discussione”.
“L’origine ambigua delle Province – prosegue l’articolo di Stefano Civitarese Matteucci – come circoscrizioni territoriali in cui prima di tutto si ripartisce l’amministrazione dello Stato in contrapposizione con la forte carica identitaria locale storicamente propria dei Comuni è probabilmente la principale causa della cattiva stampa di cui hanno quasi sempre goduto”.
>> CONSULTA QUI L’ARTICOLO INTEGRALE ESTRATTO DA “ISTITUZIONI DEL FEDERALISMO”.
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