Bilanci Province: servizi essenziali e sicurezza dei cittadini a rischio

Il comunicato UPI evidenzia ancora una volta un’emergenza senza fine

2 Maggio 2017
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Mediante comunicato del 27 aprile 2017 l’Unione delle Province d’Italia (UPI) afferma che risulta necessario rilanciare l’allarme sull’emergenza per i servizi essenziali e la stessa sicurezza dei cittadini causata dai tagli irragionevoli ai bilanci delle Province operati dalla manovra economica del 2015. Ne hanno discusso il Presidente di UPI regionale, Giammaria Manghi, e i Presidenti tutti dell’Emilia-Romagna insieme Presidente dell’UPI nazionale, Achille Variati.

Province: l’emergenza continua

“I tre miliardi tagliati dal Governo ai bilanci delle Province nel 2015 – afferma il Presidente dell’UPI Achille Variati –  sono stai prelievi forzosi: non a caso la Corte dei conti, intervenendo in Parlamento nei mesi scorsi, non ha esitato a definirli ‘manifestamente irragionevoli’ perché hanno inciso direttamente sui servizi e sulla stessa possibilità di garantire la sicurezza dei cittadini. Secondo le rilevazioni della Sose, la società del Ministero dell’economia che stabilisce i fabbisogni standard degli enti locali, questi tagli hanno causato uno squilibrio di 651 milioni per le sola spesa corrente delle funzioni fondamentali.
Ora – sottolinea Variati – il Governo è costretto a emanare l’ennesimo decreto legge, il terzo in tre anni, per provare a tamponare l’emergenza, ma mette in campo misure del tutto insufficienti. Pensiamo alle strade: il decreto stanzia 100 milioni per la manutenzione. In media, ed è una cifra anche al di sotto di quanto davvero servirebbe, le Province spendono 7000 euro a chilometro per questi lavori. Considerato che gestiamo 130 mila chilometri di strade, vuol dire che con i 100 milioni previsti dal decreto ne copriamo appena 14 mila chilometri, solo il 10% del totale. Apprezziamo  –  aggiunge Variati –  che le uniche risorse agli enti locali presenti nel decreto siano state destinate a Province e Città metropolitane, ma è evidente che queste risorse sono del tutto insufficienti.”

Obiettivo: garantire i servizi essenziali ai cittadini

“Dei 651 milioni di squilibrio di bilancio evidenziati dal SOSE,  oltre 53 milioni sono del totale delle Province dell’Emilia Romagna. A sanare questo squilibrio, nel decreto legge ci sono appena 250 milioni” commenta il Presidente di UPI  Emilia Romagna Giammaria Manghi.
“Siamo molto preoccupati perché si tratta di un contributo insufficiente a far fronte ai reali bisogni delle Province e non adeguato a garantire i servizi essenziali ai cittadini, ai quali siamo tenuti a rispondere. Auspichiamo pertanto una opportuna e necessaria correzione nell’iter parlamentare del dibattito alla Camera per modificare e migliorare la situazione” prosegue Manghi.

La risoluzione al Def

“Contiamo sul Parlamento, che nella risoluzione al Def votata la scorsa settimana ha chiesto al Governo l’impegno a ‘garantire l’effettivo esercizio delle funzioni fondamentali da parte delle Province e delle Città metropolitane, anche mediante l’attribuzione a carattere strutturale di adeguate risorse finanziarie’. La nostra principale richiesta – conclude Variati – è che nel decreto siano assicurate risorse adeguate ad assicurare i servizi e la sicurezza dei cittadini in una condizione di normalità, superando l’emergenza e la precarietà. Stiamo preparando una manifestazione nazionale insieme ai nostri sindaci e consiglieri comunali a sostegno di queste richieste: ci auguriamo che ANCI e la Conferenza delle Regioni possano essere al nostro fianco in questa battaglia per garantire i diritti dei cittadini”.

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