“Problemi di manutenzione”: l’ipotesi degli ingegneri per il collasso del cavalcavia nel Cuneese

La Regione Piemonte: inaccettabile, ha solo 25 anni. Questione di manutenzione inadeguata?

La Stampa
19 Aprile 2017
Modifica zoom
100%
Difficile anticipare, prima che Anas e tribunale abbiano fatto eseguire le perizie, quali siano state le cause del crollo. Adriano Scarzella, ingegnere, vicepresidente dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Cuneo e referente per le questioni strutturali: «L’ipotesi più probabile, alla sola luce delle foto che ho visto, è questa: il viadotto pare in parte prefabbricato, cioè composto all’interno da cavi pretensionati. Mi pare abbia ceduto un giunto, nel quale si vedono cavi tranciati. La rottura potrebbe essere stata provocata da problemi di manutenzione. Per esempio, d’inverno lo spargimento del sale crea infiltrazioni d’acqua e grande corrosione dei trefoli, che alla lunga possono essere danneggiati. Cedendo il giunto, si è verificato il cosiddetto “crollo a ginocchio”, cioè il cedimento del giunto dall’altra parte. Questa la spiegazione ingegneristica. Poi possono essercene altre fantasiose. Di certo c’è che gli ingegneri vorrebbero cose ben fatte, soldi sufficienti e manutenzione adeguata».

Il sindaco di Fossano, Davide Sordella, ieri mattina era vicino al viadotto collassato: «Per fortuna non ci sono né morti né feriti. In queste circostanze a me come sindaco spetta prima di tutto di garantire la sicurezza…

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento