Riordino società partecipate: raggiunta l’intesa

Il punto sugli adempimenti che attendono gli Enti locali nei prossimi mesi, dopo l’intesa raggiunta ieri in sede di Conferenza unificata

17 Marzo 2017
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di PAOLA MORIGI

In questi giorni il tema della razionalizzazione delle società partecipate torna di attualità dal momento che, nell’ambito del confronto fra il Governo e le Regioni – conseguente alla sentenza della Consulta n. 251/2016, che ha sancito l’incostituzionalità di alcuni articoli della Legge Madìa perché non vi sarebbe stato quel necessario raccordo con le Regioni su materie con competenza concorrente – si è trovata una sintesi risolutiva per consentire alle riforme di proseguire il loro iter ed essere attuate. Proprio ieri infatti le proposte di modifica al d.lgs. n. 175/2016 sono state discusse in sede di Conferenza unificata ed è stata raggiunta l’intesa.

Fra i temi in discussione vi è stato quello del fatturato minimo – che nella l. n. 124/2015 era previsto essere pari ad almeno 1 milione di euro, mentre le Regioni vogliono portarlo a 500mila euro – e i limiti territoriali nell’ambito dei quali si potranno muovere le società partecipate, poiché è stato richiesto un ambito di azione più ampio rispetto ai confini degli enti controllori di riferimento.
Vedremo nei prossimi giorni a quali conclusioni si sarà arrivati, anche alla luce del parere che sulla materia è stato formulato dal Consiglio di Stato (1), ma ad ogni modo i rappresentanti dell’ANCI hanno espresso “a caldo” primi commenti favorevoli sull’intesa raggiunta. È sicuramente utile però riprendere le scadenze e gli adempimenti previsti dal d.lgs. n. 175/2016, che a breve sarà modificato da un decreto correttivo, per capire come dovranno agire gli enti locali per rispettarli.

Consulta anche l’articolo Riordino partecipate: i commenti dei rappresentanti di Governo e ANCI.

Riordino partecipate: le scadenze per gli adempimenti

Intanto ricordiamo che due scadenze – una delle quali interessava lo Stato  ̶  sono già decorse.
Ci riferiamo al termine del  23 ottobre 2016 previsto per la emanazione di un decreto ministeriale teso a disciplinare i compensi spettanti ai manager delle partecipate. Il decreto non è stato pubblicato, né ci risulta che sia stata diffusa una bozza dello stesso.

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