Consip, le accuse dell’ad a Tiziano Renzi e Verdini

Il padre dell’ex premier: “Nulla da nascondere. Mi interroghino”

La Repubblica
2 Marzo 2017
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Anticipazione dell’Espresso: la deposizione di Luigi Marroni: “L’imprenditore Russo mi chiese di intervenire su un appalto da 2,7 miliardi per conto del babbo di Matteo e del parlamentare Ala”. L’accusato: “Conosco Carlo Russo, sono padrino di suo figlio, ma leggo cose sui giornali di cui non so assolutamente nulla”.

Tiziano Renzi nega ogni addebito. Ma nella deposizione di Luigi Marroni, amministratore delegato di Consip, le accuse nei confronti del padre dell’ex premier sono pesantissime: “L’imprenditore Carlo Russo mi ha chiesto di intervenire su un appalto da 2,7 miliardi di euro per conto del babbo di Matteo e di Verdini”.

Queste le parole pronunciate davanti ai pm napoletani Henry John Woodcock e Celeste Carrano e anticipate oggi sul sito dell’Espresso. “Mi dissero che erano gli arbitri del mio destino professionale”.

Il quadro disegnato da Marroni prospetta un intreccio di interessi privati intorno ad appalti pubblici da centinaia di milioni. Mostrando che intorno alla torta Consip hanno cercato di sedersi parlamentari, familiari e presunti mediatori legati, o ragionevolmente vicini, all’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi. Attraverso pressioni, minacce, promesse che nulla hanno a che fare con il normale svolgimento di un bando di gara. Una ricostruzione, ricordiamolo, ancora tutta da provare. Ma che getta un’ombra sul sistema di potere renziano negli ultimi tre anni. E che colpisce alle radici il Giglio magico, per l’ennesima volta investito dal sospetto di conflitti d’interessi, di pulsioni affaristiche, di commistioni tra politica e affari, di contiguità con politici come Verdini…

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