“Per me – fa sapere Renzi – votare nel 2017 o nel 2018 è lo stesso. L’unica cosa è evitare che scattino i vitalizi perché sarebbe molto ingiusto verso i cittadini. Sarebbe assurdo”.
La decisione presa dalla Conferenza dei capigruppo sul possibile aprodo in Aula il 27 febbraio della legge elettorale ha avuto l’appoggio da Pd, M5s, Lega e Fdi, il partito trasversale del voto. Mentre Fi, Ap, Sinistra italiana erano decisamente contrari. L’accelerazione consentirà al Pd di portare avanti la propria strategia: verificare rapidamente se c’è la possibilità di un accordo blindato sulla legge elettorale, e in caso contrario di lasciar cadere il confronto per andare alle urne entro giugno con i due sistemi per Camera e Senato usciti dalle due sentenze della Corte Costituzinale. In mattinata M5s, con Federica Dieni, ha chiesto alla Commissione Affari costituzionali di incardinare la legge elettorale. Propriamente i pentastellati hanno chiesto non di aprire la discussione, bensì che tutti gli altri partiti votino a scatola chiusa la loro proposta, che mira a portare anche al Senato il sistema della Camera. Il tutto richiederebbe “solo tre giorni di lavoro”…
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento