A quel punto la Procura ha autorizzato l’installazione di telecamere in prossimità degli strumenti di timbratura dei cartellini magnetici: i dipendenti Asl avevano in effetti la possibilità di timbrare in diverse postazioni ed è stato necessario incrociare i dati di rilevazione delle presenze con pedinamenti e analisi dei tabulati telefonici. È emerso così che alcuni dirigenti e dipendenti timbravano, o si facevano timbrare il cartellino da colleghi, e poi si allontanavano, tornando a casa o dedicandosi ad altri impegni familiari, come il caso di una impiegata che faceva shopping durante l’orario di ufficio o di un’altra che assisteva ad una recita di Natale. Mediamente, sono state esaminate oltre 1000 posizioni giornaliere. Le indagini , coordinate dal pm Paola Conti, si sono poi concentrate anche sugli stratagemmi ideati da alcuni dipendenti per ottenere maggiorazioni dello stipendio anche in giornate in cui erano assenti dal posto di lavoro…
Viterbo, assenteismo e truffa alla Asl: indagati in 23 tra medici e infermieri
Alcuni dirigenti e dipendenti timbravano, o si facevano timbrare il cartellino da colleghi, e poi si allontanavano
La Repubblica
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