Si tratta di disposizioni che intendono rispondere ai nuovi bisogni sociali emergenti, che richiedono sempre di più interventi mirati volti a definire una misura nazionale di contrasto alla povertà, intesa come livello essenziale delle prestazioni per favorire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone in particolari condizioni di fragilità e disagio al fine di ampliarne le protezioni in un’ottica di “universalismo selettivo”.
Ne é convinta la rappresentante di ANCI che, in sede di audizione ha rimarcato la necessità di una rapida approvazione del disegno di legge soprattutto perché si aggiunga una misura stabile, su tutto il territorio nazionale, all’impegno dei Comuni nel far fronte, con grande sforzo e largo impiego di risorse proprie, alle richieste di sostegno sociale proveniente dalle proprie comunità.
Secondo l’Associazione sono necessarie alcune integrazioni al testo del ddl, perché i servizi sociali locali, in difficoltà a causa dell’insufficienza di personale e dei limiti alla spesa imposti dalle norme di finanza pubblica, siano sostenuti con risorse finanziarie esplicitamente finalizzate allo sviluppo e al rafforzamento delle attività e delle strutture coinvolte nell’attuazione della misura, nonché con la previsione di procedure attuative più semplici.
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Con riferimento agli aspetti legati invece all’esercizio della delega per la razionalizzazione delle prestazioni di natura assistenziale (di cui al comma 3 dell’articolo 1 del DDL in esame), l’ANCI auspica che tale previsione, necessaria per contrastare gli sprechi, non si trasformi in una riduzione delle garanzie e delle tutele esistenti, in particolare di quelle in favore delle persone in condizioni di disagio sociale. “Obiettivo della misura – ha evidenziato Cicchi – è quello di offrire e garantire sostegno a tutte le persone e ai nuclei familiari in condizione di disagio economico e sociale, per questo come Anci riteniamo necessaria la previsione di un incremento delle risorse finanziarie disponibili e un approfondimento sulle categorie di persone che potranno aver accesso alla misura”.
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