La dote, idonea ad azzerare la terza rata del taglio aggiuntivo previsto per quest’anno dalla Manovra del 2015, sarà pescata dai due fondi “indifferenziati” che l’ultima legge di bilancio ha istituito per Regioni ed Enti locali, per un totale da 3 miliardi di euro.
Per le Città metropolitane e le “sopravvissute” Province i 900 milioni giungeranno entro gennaio da un decreto di Palazzo Chigi, attuativo della Manovra, che è già stato redatto ed ora attende l’iter dei pareri. Questi fondi non sono tuttavia sufficienti a riportare le entrate ai livelli 2016, quando gli enti di area vasta hanno potuto contare anche su 200 milioni extra da rinegoziazione dei mutui e contributi straordinari. È altresì vero che costituiscono una novità importante rispetto agli interventi spot del passato: il fondo è infatti strutturale, già previsto a tempo indeterminato (con variazioni minime dopo il 2027 e il 2047).
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