Salvataggio del decreto sulle società partecipate, del nuovo meccanismo di nomina dei dirigenti sanitari, e riscrittura delle regole per il pubblico impiego e aumenti salariali. Sarebbero queste le priorità, da qui ad aprile, inserite nell’agenda del ministro Marianna Madia (che presiede anche all’interno del Governo Gentiloni) il dicastero di Pubblica Amministrazione e Semplificazione (Funzione Pubblica). Nonostante i “rumors” che inizialmente la davano per esclusa, Madia è stata infatti riconfermata a capo del dicastero. Inoltre, dopo la sentenza della Corte costituzionale, che ha dichiarato illegittimo il meccanismo di approvazione di sei decreti attuativi, la ministra dovrà tentare di salvarne almeno tre.
La strada che dovrà percorrere il ministero della Pubblica Amministrazione per “salvare” gli altri due decreti già scritti è in salita. I provvedimenti, come detto, riguardano la riduzione di cinque mila società partecipate (su un totale di circa 8mila) e il riordino complessivo del pubblico impiego (suddiviso in due provvedimenti, uno in vigore e l’altro ancora da scrivere). Anche questi due temi sono di competenza regionale e dunque dovranno essere esaminati dai territori tramite un’”intesa” in Conferenza Stato-Regioni.
Il Governo, viene riferito, probabilmente presenterà due decreti “correttivi” per i due provvedimenti già in vigore: il d.lgs. “partecipate” e quello sui licenziamenti dei dipendenti pubblici.
Per approfondire il tema consulta l’articolo del nostro esperto Amedeo Scarsella intitolato Riforma PA: le prospettive realistiche legate alla delega sul pubblico impiego.
Come cambia il procedimento amministrativo dopo i Decreti attuativi Madia
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