Nel complesso, l’ultima tranche del ristoro che i Comuni recuperano è pari a 121 milioni di euro, di cui 77 per i fabbricati D e 44 per il saldo ristori IMU-TASI. Con il provvedimento varato oggi viene quindi determinato il valore complessivo del ristoro e indicata, in due distinte note, la metodologia dell’effettiva erogazione spettante a ciascun ente, al netto dell’acconto già ricevuto sugli “imbullonati”, a suo tempo richiesto esplicitamente dall’ANCI per evitare sofferenze di liquidità, in particolar modo per i Comuni di piccola dimensione.
>> Consulta il comunicato relativo alla seduta della Conferenza Stato-Città del 30 novembre 2016.
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