L’’ANCI alla Camera: “Comuni patrimonio prezioso e plurale, infrastruttura civile portante del Paese”

Il presidente Decaro interviene alla Camera per l’incontro tra istituzioni e sindaci: sintesi dei temi affrontati. Intanto inizia la discussione parlamentare sulla Legge di Bilancio 2017

8 Novembre 2016
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“Quello dei Comuni è un patrimonio prezioso e plurale fatto di comunità, di territori, di culture, di linguaggio, è l’infrastruttura civile portante del paese ma allo stesso tempo è l’elemento più fragile e più esposto ai processi di trasformazione del nostro tempo, dal clima, all’immigrazione, alla crisi economica ed alla disoccupazione”. Lo ha evidenziato il presidente dell’ANCI e sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenendo ieri in aula alla Camera per l’incontro tra istituzioni e sindaci.
Il numero uno dell’ANCI ha rivolto un pensiero ai suoi colleghi delle Regioni colpite dal terremoto, che “hanno la drammatica consapevolezza di chi assiste al crollo di una storia, ma anche la voglia e la determinazione a non rassegnarsi per dare avvio alla ricostruzione fisica e morale delle loro comunità”. “In quei luoghi distrutti ci sono i beni e la storia di intera comunità, paesi che non devono e non possono morire – ha aggiunto Decaro – l’ANCI è presente, dal 24 agosto, ed è questa l’occasione in cui l’Associazione si deve trasformare in una grande famiglia, pronta ad aiutare chi è in difficoltà. E’ un lavoro molto impegnativo ma – aggiunge il presidente ANCI – ce la potremo fare se saremo sempre meno sindacato dei Comuni ma delle comunità, e sempre più sindacato della coesione nazionale”.

Tuttavia, per fare tutto ciò “abbiamo bisogno di essere ascoltati e sostenuti, è necessario dotare i sindaci di nuovi mezzi“, perché  ci sono sindaci che “devono mettere a disposizione le loro auto per portare i bambini all’asilo, come quello di Zapponeta, primi cittadini che accolgono immigrati sul territorio senza risparmiarsi ma anche altri esposti ogni giorno alle intimidazioni”, ha aggiunto Decaro.
Il presidente ANCI ha ricordato che negli ultimi anni i Comuni hanno pagato un prezzo pesante, con misure di riduzione dei trasferimenti e con tagli, che hanno acuito le “differenze territoriali, tra Nord e Sud, tra aree urbane e centri periferici del Paese”. Ma questo trend si è ora interrotto con la Legge di Stabilità 2016 “che ha posto fine alla stagione dei tagli lineari, con importanti misure per i Comuni, come la fine del patto di stabilità”.
Emergenza piccoli Comuni, responsabilità, autonomia e reputazione dei sindaci, sicurezza urbana. Questi i temi approfonditi invece dal presidente del Consiglio nazionale ANCI, Enzo Bianco, il quale ha sintetizzato dinnanzi alla Camera alcune tra le priorità poste dai sindaci a Governo e Parlamento. “Con il terremoto abbiamo ormai scoperto tutti quello che come ANCI ribadiamo da tempo: c’è un’emergenza vera nel Paese, quella dell’Italia dei piccoli Comuni, delle montagne. Un’Italia che è una follia continuare ad abbandonare”.

Bianco si è poi concentrato sulle questioni riguardanti i sindaci: “Non c’è più un rapporto tra la responsabilità che i cittadini ci hanno affidato con l’elezione diretta e la nostra autonomia. Non possiamo più decidere neanche le cose più elementari, a causa di una serie di norme restrittive, e questo non è più accettabile”. Connesso a questo è il problema della “reputazione dei sindaci: troppo spesso – sottolinea Bianco – vediamo i sindaci sbattuti in prima pagina perché indagati, salvo poi scoprire dopo qualche mese, con un rigo in quarta pagina, che quegli stessi sindaci non avevano fatto niente di male. Chi offende la reputazione dei Sindaci offende le Istituzioni, e questo deve essere chiaro”. Infine, un appello sul tema della sicurezza urbana: “È già pronto un disegno di legge, abbiamo bisogno che adesso si faccia partire l’iter per una sua rapida approvazione”. 

Di rilievo anche le parole del presidente della Camera Laura Boldrini: “La messa in sicurezza del territorio è la vera grande opera pubblica di cui ha bisogno l’Italia”. Ricordando il dramma del terremoto che ha colpito l’Italia centrale, ma soprattutto ribadendo “tutti noi siamo impegnati a non lasciare sole quelle comunità”, Laura Boldrini apre i lavori di Montecitorio, che oggi ospita eccezionalmente 600 Sindaci da tutta Italia, tra i quali anche i primi cittadini colpiti dal dramma del sisma. “Anche il dramma del terremoto – ha affermato Boldrini – conferma che i Sindaci e i Comuni sono un riferimento indispensabile per tenere unite le nostre comunità”.
E per questo motivo la presidente della Camera si è concentrata in primo luogo sulla Legge di Bilancio, che proprio ieri ha iniziato la sua discussione alla Camera, “nella quale verificheremo la possibilità di raccogliere fin da subito alcune delle istanze più importanti dei Sindaci”. E sul tema dei Piccoli Comuni, “un argomento tutt’altro che localistico e sul quale siamo già impegnati e vogliamo impegnarci di più, con l’obiettivo di salvare i piccoli Comuni dal rischio di spopolamento e considerarli un nostro patrimonio e un’opportunità, per coniugare cultura e saperi tradizionali con l’innovazione la green economy”.

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