“Consumare i pasti nelle mense rappresenta un momento fondamentale di aggregazione, di crescita pedagogica e di una corretta educazione alimentare. Non sfugge come una buona alimentazione stia diventando sempre più un’esigenza di cultura e salute, da insegnare fin da bambini. Lasciare che ogni alunno si porti il pasto da casa rischia di essere un errore che come istituzioni non possiamo permetterci”. In questo modo il presidente dell’ANCI Piero Fassino ha commentato la nuova sentenza del tribunale di Torino che questa settimana fa ha confermato, per gli alunni che ne faranno richiesta, la possibilità di portare a scuola il pranzo in sostituzione della mensa (refezione scolastica).
“Per i bilanci comunali – ha aggiunto inoltre Fassino – il panino in classe potrebbe risultare vantaggioso per la riduzione della spesa pubblica: meno cucine, meno personale, meno bandi, meno costi. Qui parliamo però della crescita dei nostri figli, della loro formazione e della loro salute e non possiamo farne una questione meramente economica. L’impegno alla cura e all’educazione uguale per tutti si manifesta anche in questo momento della giornata scolastica: è un processo educativo essenziale, non solo un utile servizio a domanda individuale. Inoltre il pericolo del fai da te, con pasti non controllati e con conseguenti problemi igienico-sanitari, è concreto. Chiediamo al Governo e al ministro Giannini di assumere tutte le iniziative necessarie a tutelare la qualità dell’educazione e dell’alimentazione dei bambini”.
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