Assemblea ANCI, il premier Renzi parla ai sindaci: una visione d’insieme sui temi emersi

Riforma PA, edilizia scolastica, unioni di Comuni, indiscrezioni sulla Manovra, Patto Agenda urbana ed emergenza migranti: sintesi dell’intervento del presidente del Consiglio

14 Ottobre 2016
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“È fondamentale che facciamo passare il concetto che fare il sindaco è anche avere uno sguardo sul paese, il sindaco non è solo un amministratore di condominio. Si tratta di una sfida culturale: voi non siete solo amministratori di beghe quotidiane, rappresentate il paese nella sua interezza, la vostra fascia è il tricolore”. Queste le parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi ieri dinnanzi alla platea dei sindaci riuniti a Bari per la loro XXXIII assise nazionale alla Fiera del Levante.
Il premier nel suo intervento si è concentrato su alcuni temi di ampia rilevanza per gli amministratori locali: in primo luogo sulla Riforma della Pubblica Amministrazione: “Una delle sfide più importanti, deve essere un valore servire lo Stato, l’impiegato pubblico deve sentire l’onore del servizio. Va rottamata la filosofia checcozaloniana e sfidare chi lavora con noi, dicendo che devono sentire l’orgoglio di servire il tricolore. Chiaro, poi bisogna anche sbloccargli i contratti ma va rovesciato l’approccio che c’è stato finora”, ha spiegato nei confronti dei sindaci riuniti.

Soffermandosi, in secondo luogo, sul Patto dell’Agenda urbana, richiesto dall’ANCI, il presidente del Consiglio si è detto pronto a firmarlo a partire da gennaio. “Ma lo dico a chi vota si e chi vota no: la consapevolezza che un sindaco possa essere parte dirigente della classe nazionale è un argomento combattuto. Vi chiedo una mano, comunque vada il referendum”.
Con riferimento invece all’edilizia scolastica, l’inquilino di Palazzo Chigi ha ricordato che “tutto ciò che la riguarda è finanziabile fuori dai vincoli del patto di stabilità. Il punto chiave – ha precisato – è tornare a progettare”.
Il presidente ha poi indicato alcune misure contenute nella Legge di Stabilità, che vanno incontro alle preoccupazioni espresse dai sindaci. Innanzitutto, il turnover su cui “ci sarà un segnale. Possiamo immaginare di avere almeno per le forze dell’ordine, gli infermieri e, forse, i dottori, di avere 10 mila unità per poter bandire subito i posti”, ha spiegato.

Novità in arrivo anche sulla delicata partita della riscossione, con un annunciato “intervento importante per l’abolizione di Equitalia e la creazione di un modello diverso di agenzia”.

A livello generale, poi, Renzi si è soffermato sulla edificazione della Manovra, tramite al quale il governo proverà a forzare sui vincoli europei. “Se in Europa non capiscono l’urgenza antisismica dell’Italia gli facciamo un disegnino”, taglia corto il premier con una delle battute che gli sono abituali quando parla ai suoi ex colleghi sindaci. Oltre ai Comuni, ha chiarito Renzi, la questione dovrà investire anche le scuole superiori gestite da Province e Città metropolitane.
Nel corso dell’intervento il premier si è concentrato anche sui temi comunitari, sostenendo anche che nella futura programmazione “i Paesi che alzano barriere contro i migranti non potranno avere i finanziamenti privilegiati che ottengono oggi”, ma le prime ricadute sono ovviamente quelle sulla legge di bilancio attesa per sabato in Consiglio dei ministri. Su questo piano, il tema chiave è ovviamente quello degli investimenti, che domina anche il capitolo che la Manovra 2017 dedicherà agli enti locali. Il mosaico complessivo è ancora in movimento, si legge sul Sole 24 Ore di oggi, e le sue caselle troveranno fra oggi e domani la loro sistemazione definitiva, ma le misure principali possibili sono due. La prima è uno sblocco degli avanzi di bilancio, cioè dei risparmi fermati dalle regole di finanza pubblica nei bilanci dei Comuni più in salute, da collegare ai progetti nazionali su edilizia pubblica, scolastica e così via; mentre il secondo è una replica del “bonus” sul fondo pluriennale vincolato che libera spazi di spesa in conto capitale. In base ai calcoli della Ragioneria è possibile liberare risorse fino a 1,4 miliardi con un impatto da 490 milioni sull’indebitamento 2017.

In ultimo luogo il premier, dinnanzi alla platea di Bari, si è soffermato sull’importante tema delle unioni di Comuni, le quali  vanno incentivate, “ma non possono essere un obbligo”. E ancora: “Se Antonio Decaro (nuovo presidente Anci, ndr)chiede di cambiare la legge sui piccoli Comuni, no. siamo alla quarta lettura. Lì bisogna metterci più soldi e basta. Se invece la richiesta è di modificate la norma che obbliga due Comuni alla fusione sì, sono d’accordo. Non si possono costringere i Comuni a fondersi ma solo incentivarli”. “Tutti i progetti presentati dai Comuni sulle periferie saranno finanziati entro il 2017. Avendo messo 500 milioni di euro per le periferie, a seguito delle vicende del terrorismo, ci aspettavamo richieste per 500 milioni. Invece sono arrivate richieste per 2 miliardi e cento milioni. Sono 120 progetti. Ho visto progetti mediamente molto belli. Vi annuncio che non solo ci saranno di nuovo 500 milioni per il 2016, ma anche che tutti i progetti presentati saranno finanziati entro il 2017. A De Magistris dico anche che il suo progetto Scampia sarà comunque premiato con un ulteriore bonus”. Il fondo pluriennale vincolato ci sarà anche per il 2017, avrà un impatto di 490 milioni ma sblocca vostri investimenti per 1,4 mld”.

Renzi si è infine rivolto ai sindaci: risulta necessario contrastare “l’atteggiamento molto forte in Italia” di chi “vive nel complottismo e nell’idea che ci siano tutti ladri che vanno scoperti”. “Stiamo facendo un sacco di cose, alcune bene altre non bene. Ma quel che è certo è che stiamo mettendo il cuore nell’idea di  restituire all’Italia la consapevolezza nelle proprie possibilità”. “Vi auguro – ha concluso – di essere sempre più capaci di non cedere alla rassegnazione. Aiutateci a riportare fiducia in questo Paese”.

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