Fusioni di Comuni: un focus sull’importanza degli incentivi

Associazionismo intercomunale tra obblighi e opportunità: un interessante studio elaborato da CNA Toscana analizza il tema con l’ausilio di dati e grafici

11 Luglio 2016
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Quanti sono e quanto valgono i “piccoli Comuni” in Toscana? Quali sono i vantaggi con le aggregazioni comunali per i cittadini e le imprese? Per rispondere a tali domande CNA Toscana ha realizzato una interessante ricerca denominata Fusione di Comuni: le prospettive per la Toscana.

“Noi guardiamo con grande interesse e riteniamo molto positiva l’idea di un meccanismo premiante e di coinvolgimento dei Comuni per arrivare alle fusioni, laddove ci siano le condizioni. Non ci convince invece, né a livello regionale né nazionale, l’idea della obbligatorietà – spiega presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni -, ci piace però far sì e mettere nelle migliori condizioni possibile i sindaci di decidere in prospettiva, per quelle che sono le future ricadute dei territori, per quelle che sono le idee, anche espresse attraverso governo e regione, di aiutare economicamente e fiscalmente questo tipo di percorso. E ANCI Toscana ha messo a disposizione i propri uffici per fare le valutazione ai territori interessati. Pensiamo che troppo piccolo non essendo più bello, necessiti di questo tipo di analisi; e per noi farla è un lavoro utile e interessante, che riteniamo doveroso”. 

Con riferimento all’obbligatorietà, Biffoni spiega che non convince “perché le valutazioni devono essere fatte sui territori, per capire i riscontri legati non solo all’immediato ma anche in prospettiva. È giusta l’idea che tutti i Comuni, dai più gradi ai più piccoli, debbano guardare accanto a sé per capire se ci sono le condizioni; ma quello che ci interessa è che le eventuali scelte vadano nell’interesse dei cittadini e delle comunità nel lungo periodo. Va valutato caso per caso e luogo per luogo. Questa è la nostra idea”.
La ricerca ha evidenziato che il valore complessivo degli incentivi per la fusione ammonterebbe a 37,9 milioni di euro. Considerando anche i risparmi nella gestione dei servizi ottenibili nel medio-lungo periodo, il beneficio salirebbe fino a 58,7 milioni: in altri termini, grazie alla fusione, ciascuna aggregazione comunale della Toscana disporrebbe mediamente di 1,8 milioni, che equivalgono a 587mila euro per Comune e a € 139 euro per abitante.

Scarica lo studio di CNA Toscana denominato Fusione di Comuni: le prospettive per la Toscana.

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