Finanza locale, nessuna proroga per il Dup: un calendario sempre più serrato

I rappresentanti del Governo hanno respinto le richieste di far slittare le scadenze del 31 luglio: le ragioni del rifiuto in Conferenza Stato-città

20 Luglio 2016
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Nessuna proroga per alleggerire il denso calendario della finanza locale: è ciò che è emerso dalla riunione tecnica tenutasi ieri presso la Conferenza Stato-città, all’interno della quale i rappresentanti del Governo hanno respinto le richieste di far slittare le scadenze del 31 luglio, data entro la quale da un lato le giunte degli Enti Locali devono presentare ai consigli il documento unico di programmazione (Dup), e dall’altro le Province e Città metropolitane sono tenute chiudere i loro bilanci preventivi dell’anno.

Nel corso del confronto è stato tracciato il calendario dei prossimi “step”, che definisce l’approvazione dei nuovi fabbisogni standard il 31 agosto, per definire entro fine anno i numeri del fondo di solidarietà comunale. L’anno prossimo, la scadenza per l’approvazione dei preventivi locali sarà fissata al 28 febbraio, per continuare il progressivo arretramento dei termini e arrivare dal 2018 a far valere la scadenza ordinaria del 31 dicembre, obiettivo messo in evidenza nelle scorse settimane anche dal Ragioniere generale dello Stato. Le finalità di tale accelerazione del calendario risiedono nella volontà di ridurre fino ad azzerare il loro ritardo cronico per allargare gli spazi per la programmazione degli investimenti.

A parere dell’ANCI conferma del calendario del Dup “rende particolarmente gravoso il lavoro degli uffici finanziari comunali, già oberati da molteplici adempimenti sovrapposti” e oppressi da “vincoli anacronistici” sulle assunzioni. Ai sindaci non va proprio giù il nuovo documento programmatorio chiesto dall’armonizzazione: lo giudicano alla stregua di “un adempimento formale”, al punto da averne chiesto (senza successo alcuno) l’abolizione per i Comuni fino a 5mila abitanti all’interno del Decreto Enti Locali in questo momento in discussione alla Camera dei deputati.

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