Raccolta differenziata: le Linee guida per gli enti locali

Indirizzi e criteri per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani raggiunta in ciascun comune, con l’obiettivo di uniformare, sull’intero territorio nazionale, il metodo di calcolo della stessa

29 Giugno 2016
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È stato pubblicato in G.U. venerdì scorso il decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, 26 maggio 2016, riguardante le Linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Per raccolta differenziata si intende in questo caso “La raccolta in cui un flusso di rifiuti sia tenuto separatamente in base al tipo e alla natura al fine di facilitarne il trattamento specifico”. Una raccolta differenziata deve riguardare almeno le seguenti frazioni
a. carta;
b. metalli;
c. plastica;
d. vetro;
e. ove possibile il legno.

Le linee guida contenute nel provvedimento forniscono indirizzi e criteri per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati raggiunta in ciascun Comune, al fine di uniformare, sull’intero territorio nazionale, il metodo di calcolo della stessa. I contenuti delle linee guida sono da intendersi come disposizioni alle quali le singole Regioni si attengono nella formulazione del proprio metodo per calcolare e verificare le percentuali di raccolta differenziata ai fini del raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla norma nazionale vigente.
Il principio alla base del documento risiede anche nella necessità di creare un complesso di raccomandazioni tecniche, da applicarsi in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale, al fine di rendere confrontabili, sia a livello temporale che spaziale, i dati afferenti a diversi contesti territoriali.

Viene inoltre data facoltà alle Regioni di conteggiare nella quota di raccolta differenziata i rifiuti avviati a compostaggio domestico, di prossimità e di comunità, che rientra tra le operazioni di riciclaggio dei rifiuti. Solo i Comuni che abbiano, con proprio atto, disciplinato tale attività potranno inserire la quota relativa al compostaggio nella raccolta differenziata, poiché ne è garantita la tracciabilità e il controllo. Il decreto contiene anche un accenno all’economia circolare: “raccogliendo le singole frazioni in modo separato si contribuisce alla riduzione della pericolosità dei rifiuti, si favorisce il trattamento specifico e la valorizzazione dei rifiuti che diventano risorse e, quindi, un’opportunità di sviluppo economico per il Paese, riducendo al contempo l’impatto complessivo sulla salute e sull’ambiente”.

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