«Sul nucleare il Piemonte c’è». Parola dell’as-sessore regionale Roberto Ravello. L’annuncio ieri di fronte alla platea intervenuta alla presentazione del rapporto annuale di Arpa sullo stato dell’ambiente. «Non c’è nessuna paura: il Piemonte è pronto a fare la sua parte – spiega – Quella di chi preferisce tenersi solo i rischi che derivano dall’avere vicino impianti nucleari e non godere dei vantaggi, mi pare una posizione limitata e stupida. Non appena sarà sciolto il nodo del sito nazionale di stoccaggio, si sbloccherà la questione e il Piemonte ci sarà». Secondo l’assessore, o si agisce a livello comunitario per migliorare la sicurezza degli impianti francesi, oppure «tanto vale che, prendendoci già gli effetti inquinanti, ci attrezziamo per godere anche dei vantaggi». Che sono in maniera diretta di tipo energetico, ma, ovviamente, anche di natura compensativa. È questa una delle ricette che l’assessore individua per preservare l’ambiente e parla di «utilizzo consapevole delle risorse naturali», annunciando la definizione di un nuovo piano degli invasi per produrre energia idroelettrica. Novità anche sul versante del fotovoltaico. La Regione sta lavorando a un disegno di legge, che porterà la firma dell’assessore Massimo Giordano, per limitare «la proliferazione sconsiderata» di impianti fotovoltaici a terra. «È fra le nostre priorità – spiega Giordano – porre un freno. In questi anni c’è stata un’eccessiva crescita di questi impianti che hanno deturpato intere aree del territorio piemontese». Il provvedimento conterrà anche misure di incentivazione per il fotovoltaico solo su superfici di edifici e in aree marginali. Non si potranno più installare pannelli su aree protette dall’Unesco, su zone vitivinicole pregiate, a rischio idrogeologico, su terreni a uso agricolo e nel raggio di un chilometro dalle aree aeroportuali e militari: questo perchè tra il 2008 e il 2009 gli impianti fotovoltaici sono aumentati del 150 per cento. A leggere i dati dell’Arpa, lo stato di salute del Piemonte non è dei migliori. Per ciò che riguarda la qualità dell’aria resta critica la situazione per biossido d’azoto, ozono e Pm10, valore più strettamente legato all’inquiname-nto. Gli oltre 22 mila test effettuati confermano che l’acqua distribuita ai cittadini è di buona qualità. E anche quella dei laghi, che è nel 95 per cento dei casi pulita e balneabile. Aumenta invece in Piemonte l’impermeabilizzazione dei terreni, con negative conseguenze sulla tenuta dei terreni in caso di piogge. C’è poi il problema della scarsa disponibilità dei terreni da destinare a uso agricolo: questione che la Regione intende affrontare disincentivando nuova edificazione. Sul fronte dei rifiuti, la produzione totale è in discesa, mentre aumenta la quota di quelli differenziati, che si attesta 48,4 per cento. Ultimo positivo bilancio che deriva direttamente dal rapporto di quest’anno è che sono stati salvati dall’abbat-timento nove alberi. Per la prima volta, infatti, nessuna copia cartacea dei documenti, ma il «malloppo» è stato consegnato unicamente in versione digitale. Un bel risparmio, se si considerano le circa duemila copie inviate negli scorsi anni a enti locali, biblioteche e privati cittadini. Secondo una stima del Wwf, da un pino di tipo medio si ricavano 159 risme di carta, ovvero 79 mila 500 fogli. Ciò significa che si sono risparmiati otto alberi e mezzo. E il mezzo in termini di abbattimento fa poca differenza.
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