Il divieto di circolazione per la domenica ecologica colpisce i cittadini residenti in pieno centro storico (nell’area vietata) e anche se i cartelli sono stati posizionati all’esterno del perimetro. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 13730/2010, ha accolto il ricorso del comune di Brescia. L’automobilista era riuscito a farsi annullare una multa elevata dagli agenti di polizia per violazione del divieto di andare a piedi, previsto per una domenica del 2005. L’uomo si era difeso sostenendo che era residente nel centro storico, all’interno del perimetro nel quale era in vigore l’obbligo di andare a piedi. Il giudice di pace aveva condiviso questa tesi invalidando il verbale dal momento che – aveva sostenuto – , «il divieto era stato pubblicizzato con l’apposita segnaletica solo ai punti di accesso alle zone interessate, sicché non era visibile a chi, come l’opponente, si trovava all’interno di detta zona ivi residente». Contro questa decisione l’ente locale ha fatto ricorso in Cassazione e, questa volta, ha vinto. In particolare la seconda sezione civile ha motivato che «l’ordinanza sindacale che istituisce il blocco del traffico nelle zone del centro storico, risulta adeguatamente pubblicizzata nel caso in cui sia stata affissa all’albo pretorio e diffusa attraverso i mezzi di comunicazione di massa, anche se è mancata l’apposizione della relativa segnaletica in ogni singola strada posta all’interno del perimetro di divieto». Recentemente la Suprema corte ha affermato, con la sentenza n. 15769 del 2009, in un caso nel quale veniva in questione un’ordinanza sindacale, emessa nel vigore del nuovo codice della strada, recante il divieto di circolazione delle auto (a targhe alterne) per ragioni di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, che «incombe sulla pubblica amministrazione l’obbligo di adottare tutte le possibili, e per questo esaustive, misure d’informazione, di modo che qualunque utente di tali strade non possa fondatamente allegare di non conoscere la disposizione, occorrendo altresì l’apposizione di cartelli indicanti il divieto su tutte le strade di accesso alla zona nella quale la circolazione è preclusa». E secondo Piazza Cavour pubblicizzare attraverso gli annunci dei mass medi e mettere i cartelli fuori dal centro storico sono due sistemi sufficienti a sorreggere la validità della multa.
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