«Dobbiamo prestare grande attenzione a tutti gli appalti», il sindaco Marta Vincenzi è preoccupata davanti alla maxi retata contro la ?ndrangheta che ha colpito anche Genova e che conferma il radicamento della criminalità organizzata in Liguria. «In un momento di crisi la mafia non va in crisi – indica Vincenzi – e offre una sponda pericolosa a quelle aziende che sono in cattive acque e potrebbero affidarsi per disperazione a certi individui: sono preoccupata per il nostro Paese e per Genova, gli ultimi rapporti dell’antimafia indicano la nostra città come sede stabile di organizzazioni mafiose che la considerano una base interessante». Nel 2008, a sorpresa, Vincenzi aveva lanciato l’allarme criminalità organizzata a Genova: «Avrei preferito farmi tranquillizzare da chi professionalmente si occupa di mafie, avevo raccolto l’allarme da cittadini e categorie, mi segnalavano che in alcuni quartieri della città si stava verificando qualche strano movimento. Allora però non si volle vedere – dice il sindaco – Genova è una città sana, non di tradizione mafiosa, ma per come sta riorganizzandosi la mafia e la ?ndrangheta nel nostro Paese, sono sempre più preoccupata. Genova ha grandi punti di forza e capacità di reazione, ma anche punti di debolezza, l’impoverimento, la diminuzione della produttività e lavoro». Per questo, Vincenzi è preoccupata, perché questo ventre molle della città può essere terreno fertile per le organizzazioni malavitose. «La mafia ha fatto un salto di qualità – dice il sindaco – non è fatta di coppole e lupare, ma è costituita da una borghesia che svolge attività alla luce del sole.». L’emer-genza rispetto alla crescita della criminalità organizzata è anche sull’agenda della Regione che ieri con l’assessore alla sicurezza Claudio Montaldo ha fatto sapere di avere in programma una revisione della legge sulla sicurezza: «ne ho già parlato con i Prefetti e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Bisogna fare un salto di qualità, la nuova legge arriverà entro pochi mesi e interverrà in particolare sugli appalti e sulle problematiche sociali». E la Regione proprio due giorni fa con l’assessore all’edilizia Giovanni Boitano ha firmato un accordo con la Dia per la trasparenza degli appalti. In via Fieschi e in piazza De Ferrari ieri sono stati pochi i commenti al fatto che nella maxi operazione contro la ?ndrangheta appare un’intercettazione in cui viene fatto il nome del massimo rappresentante dell’assemblea regionale ligure: il presidente Rosario Monteleone, Udc, che ha subito spiegato di non avere mai avuto rapporti con chi, al telefono, parla di portargli voti. «Conosco e stimo il presidente Monteleone e quello che ha già dichiarato su questa vicenda mi conforta molto», ha detto Montaldo. Il presidente Claudio Burlando sceglie di tacere sulla vicenda specifica del presidente del consiglio regionale che ottiene la solidarietà incondizionata del suo partito, l’Udc, come spiega l’onorevole Gabriella Mondello. Stefano Padovano, coordinatore dell’osser-vatorio regionale sulla sicurezza urbana, spiega che in Liguria la presenza di criminalità organizzata: «è all’80 per cento di ?ndrangheta e al 20 per cento di frammenti di cosa nostra». Più in generale invece dal rapporto emerge una regione in cui calano i reati dei minori e diminuisce la criminalità di strada. Oggi è il giorno della fiaccolata per la legalità: stasera alle nove a Sanremo ci saranno rappresentanti di partiti e istituzioni liguri, dal presidente Burlando al sindaco Vincenzi, parlamentari e consiglieri regionali del Pd e del Pdl, oltre ad attivisti di una trentina di associazioni e ai sindacati.
E il sindaco rilancia l’allarme “Più controlli su tutti gli appalti”
Nel 2008 Marta Vincenzi indicò la presenza delle mafie. “Ma allora nessuno volle vedere la realtà”
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